Giochi del Mediterraneo di Taranto, ritardi e incostituzionalità: necessaria una revisione dei bandi con Emiliano, afferma Tommaso Gioia
BRINDISI - Tommaso Gioia, consigliere per la sanità regionale del presidente Emiliano, ha espresso la sua opinione
riguardo ai Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. Gioia sottolinea i numerosi problemi organizzativi
che stanno affliggendo l'evento, a partire dalla recente decisione della Corte costituzionale che ha
dichiarato incostituzionale il provvedimento di centralizzazione e commissariamento del Comitato
organizzatore da parte del governo. Secondo Gioia, sarà necessario riscrivere la legge e i decreti per i
bandi delle gare, aggiungendo ulteriori ritardi a un calendario già serrato. La sua preoccupazione
principale riguarda il possibile blocco dell'intero processo, con conseguenze negative per
l'organizzazione degli eventi. Gioia sottolinea la necessità di una rapida azione da parte del governo e
una stretta collaborazione con il governatore Emiliano per superare le sfide attuali e assicurare il
successo dei Giochi del Mediterraneo a Taranto.
I Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, che riceveranno un contributo pubblico di 275 milioni di euro, stanno affrontando numerosi problemi organizzativi. La recente decisione della Corte costituzionale, a seguito del ricorso presentato dalla Regione Puglia, ha dichiarato incostituzionale il provvedimento di centralizzazione e commissariamento del Comitato organizzatore da parte del governo. Ciò significa che sarà necessario riscrivere la legge e i decreti per i bandi delle gare. Questo nuovo ritardo si somma a quelli precedenti, rendendo ormai impossibile recuperare il tempo perduto.
Nel febbraio 2023, il governo aveva deciso di commissariare i Giochi del Mediterraneo a causa dei ritardi nell'organizzazione e dell'inattività degli enti locali. Tuttavia, dietro questa decisione c'era anche l'interesse del ministro Fitto di ottenere un ruolo importante in un evento che coinvolgerà ingenti finanziamenti nella sua regione, la Puglia, e magari di rivalsa nei confronti del suo avversario politico Emiliano. A maggio, l'imprenditore Massimo Ferrarese è stato nominato commissario e ha lavorato per far partire le gare per le opere più importanti. Tuttavia, la Regione Puglia ha fatto ricorso alla Corte costituzionale, che ha stabilito che il governo ha invaso le competenze regionali, come l'ordinamento sportivo e la realizzazione delle infrastrutture. La nomina del commissario è stata ritenuta legittima, ma il procedimento decisionale è stato considerato errato. Pertanto, la legge è stata dichiarata incostituzionale.
Le responsabilità sono chiare, poiché il provvedimento bocciato dalla Consulta porta le firme di vari ministri del governo Meloni, tra cui Fitto e Abodi. Questo pasticcio potrebbe bloccare nuovamente tutto il processo, anche se l'ultima parola sarebbe ancora spettata al governo. I decreti interministeriali con i programmi dei lavori erano pronti per la firma, ma adesso dovranno essere ridiscussi con il governatore Emiliano. Inoltre, sarà necessario modificare l'articolo bocciato dalla Consulta, il che comporterà ulteriori ritardi. Il commissario Ferrarese ha dichiarato che le opere difficilmente saranno pronte per l'inaugurazione. C'è anche il rischio che poche imprese partecipino alle gare a causa dei tempi ridotti e del rischio di errore. Questa situazione rappresenta un problema anche per l'azienda governativa "Sport e Salute", responsabile dei lavori dello stadio, che aveva già sottolineato i tempi necessari per completare l'opera. Mancano meno di un anno e mezzo ai Giochi del Mediterraneo.
I Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026, che riceveranno un contributo pubblico di 275 milioni di euro, stanno affrontando numerosi problemi organizzativi. La recente decisione della Corte costituzionale, a seguito del ricorso presentato dalla Regione Puglia, ha dichiarato incostituzionale il provvedimento di centralizzazione e commissariamento del Comitato organizzatore da parte del governo. Ciò significa che sarà necessario riscrivere la legge e i decreti per i bandi delle gare. Questo nuovo ritardo si somma a quelli precedenti, rendendo ormai impossibile recuperare il tempo perduto.
Nel febbraio 2023, il governo aveva deciso di commissariare i Giochi del Mediterraneo a causa dei ritardi nell'organizzazione e dell'inattività degli enti locali. Tuttavia, dietro questa decisione c'era anche l'interesse del ministro Fitto di ottenere un ruolo importante in un evento che coinvolgerà ingenti finanziamenti nella sua regione, la Puglia, e magari di rivalsa nei confronti del suo avversario politico Emiliano. A maggio, l'imprenditore Massimo Ferrarese è stato nominato commissario e ha lavorato per far partire le gare per le opere più importanti. Tuttavia, la Regione Puglia ha fatto ricorso alla Corte costituzionale, che ha stabilito che il governo ha invaso le competenze regionali, come l'ordinamento sportivo e la realizzazione delle infrastrutture. La nomina del commissario è stata ritenuta legittima, ma il procedimento decisionale è stato considerato errato. Pertanto, la legge è stata dichiarata incostituzionale.
Le responsabilità sono chiare, poiché il provvedimento bocciato dalla Consulta porta le firme di vari ministri del governo Meloni, tra cui Fitto e Abodi. Questo pasticcio potrebbe bloccare nuovamente tutto il processo, anche se l'ultima parola sarebbe ancora spettata al governo. I decreti interministeriali con i programmi dei lavori erano pronti per la firma, ma adesso dovranno essere ridiscussi con il governatore Emiliano. Inoltre, sarà necessario modificare l'articolo bocciato dalla Consulta, il che comporterà ulteriori ritardi. Il commissario Ferrarese ha dichiarato che le opere difficilmente saranno pronte per l'inaugurazione. C'è anche il rischio che poche imprese partecipino alle gare a causa dei tempi ridotti e del rischio di errore. Questa situazione rappresenta un problema anche per l'azienda governativa "Sport e Salute", responsabile dei lavori dello stadio, che aveva già sottolineato i tempi necessari per completare l'opera. Mancano meno di un anno e mezzo ai Giochi del Mediterraneo.