Giornalista Marilù Mastrogiovanni sotto assedio giudiziario per le sue inchieste sulla mafia
BARI - La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e Assostampa Puglia esprimono profonda preoccupazione per la situazione della giornalista Marilù Mastrogiovanni, direttrice del giornale d'inchiesta "Il Tacco d'Italia".
Mastrogiovanni è da anni sottoposta a un'incessante serie di azioni giudiziarie intimidatorie a causa del suo lavoro di inchiesta sulla Sacra Corona Unita, la mafia del Salento.
Le accuse contro di lei includono:
- Sequestro del giornale "Il Tacco d'Italia" per 45 giorni, poi dissequestrato dal Tribunale del Riesame.
- Imputazioni coatte, nonostante le richieste di archiviazione dei pm.
- Decreti di citazione diretta a giudizio, saltando la fase dell'udienza preliminare.
- Un processo in cui dovrà dimostrare di essere stata sottoposta a misure di protezione, pena l'accusa di diffamazione.
La FNSI e Assostampa sottolineano che:
- Mastrogiovanni ha subito minacce di morte, intimidazioni, querele temerarie e perfino il sequestro del giornale.
- È stata costretta a trasferire la sua residenza per motivi di sicurezza.
- Le sue inchieste hanno portato alla luce le zone grigie del malaffare e le influenze dei clan sul territorio.
- Il giornalismo d'inchiesta è un pilastro della democrazia e la FNSI continuerà a supportare Mastrogiovanni nel suo lavoro.
La situazione di Mastrogiovanni è emblematica del clima di intimidazione e ostilità che i giornalisti d'inchiesta subiscono in Italia, soprattutto quando si occupano di mafia e criminalità organizzata.
La FNSI e Assostampa chiedono alle autorità competenti di intervenire per tutelare la sicurezza di Mastrogiovanni e di tutti i giornalisti che, con il loro lavoro, rendono un servizio fondamentale alla democrazia.
Inoltre, si invitano i cittadini a:
- Sostenere il lavoro di Marilù Mastrogiovanni e di tutti i giornalisti minacciati.
- Diffondere le informazioni su questo caso e sensibilizzare l'opinione pubblica.
- Abbonarsi a "Il Tacco d'Italia" e ad altri giornali d'inchiesta.
Solo con il sostegno di tutti possiamo difendere la libertà di stampa e il diritto di cronaca.