VENEZIA - E’ la compositrice inglese residente a Berlino Rebecca Saunders, creatrice di mondi sonori che esaltano l’esperienza dell’ascolto e fra le più riconosciute compositrici del nostro tempo, il Leone d’oro alla carriera della Biennale Musica 2024. Il Leone d’argento è attribuito all’Ensemble Modern, la storica compagine tedesca che da quarant’anni percorre con straordinaria energia e competenza le strade dell’avanguardia europea e americana, al fianco di nomi come Stockhausen, Reich, Lachenmann, Andriessen, ma anche di Frank Zappa, Ornette Coleman, Anthony Braxton.
La decisione è stata presa dal Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia su proposta di Lucia Ronchetti, direttrice del Settore Musica.
La cerimonia di consegna del Leone d’oro e quella del Leone d’argento avranno luogo rispettivamente il 27 e il 29 settembre nella Sala delle Colonne di Ca’ Giustinian, sede della Biennale, nel corso del 68. Festival Internazionale di Musica Contemporanea (26 settembre > 11 ottobre).
Prima donna a ottenere il premio Ernst-von-Siemens nel 2019 e destinataria di un focus al Festival di Lucerna e al Musikfest di Berlino, Rebecca Saunders è premiata con il Leone d’oro alla carriera “per la raffinatezza della sua ricerca e delle sue intenzioni compositive, per l’attenzione che dedica al microcosmo sonoro, per la sua capacità di creare nell’ascoltatore un’area riservata di ascolto, uno spazio acustico intimo e interiore che evolve e amplifica l’immaginario sonoro. La compositrice concepisce una temporalità specifica per ogni lavoro che diventa indagine e sperimentazione sull’esperienza dell’ascolto. La sua elaborazione del materiale sonoro è profondamente speculativa e allo stesso tempo fortemente empirica e materica, legata alla performance e alle strategie esecutive” (dalla motivazione).
Rebecca Saunders ha spiegato con queste parole la sua ricerca: “Superficie, peso e tatto sono parte della realtà della performance musicale: il peso dell’archetto sulla corda; la differenziazione del tocco delle dita sui tasti del piano; l’espansione dei muscoli tra le scapole che estrae il suono della fisarmonica; l’inspirazione che precede il tono che ascoltiamo. Essere consapevoli della matericità del rumore di uno strumento, o di una voce, ci ricorda la presenza di un corpo fisico fallibile dietro il suono. La presenza fisica del musicista e del suo strumento acustico, del suo suono, sono importanti fonti di ispirazione”.
L’Ensemble Modern è premiato con il Leone d’argento “per l’indomita e coraggiosa creazione di progetti musicali in collaborazione con i più interessanti e riconosciuti compositori e performer, nell’ambito di media e di linguaggi musicali diversi. Nei suoi 44 anni di attività l’Ensemble si è distinto per la curiosità, l’energia, l’innovazione, il virtuosismo e la passione con cui si è dedicato a ogni nuovo progetto. A differenza dagli altri ensemble storici dediti alla nuova musica, l’Ensemble Modern presenta una struttura organizzativa democratica che permette a tutti i membri dell’ensemble di discutere e scegliere insieme le nuove produzioni e gli impegni esecutivi, rendendo le loro interpretazioni appassionate e precise. Il loro atteggiamento nei confronti dei compositori provenienti da tutto il mondo è caratterizzato da professionalità e rispetto, sia nel caso di giovanissimi emergenti, sia di grandi compositori già riconosciuti. I membri dell’ensemble sono solisti con personalità diverse e contrastanti e ognuno di loro risponde alle sollecitazioni delle nuove musiche in modo diverso, creando un dialogo multiforme e complesso che arricchisce l’esperienza compositiva e stimola la ricerca e la creatività” (dalla motivazione).
Presente ai festival della Biennale Musica fin dal 1985, quest’anno l’Ensemble Modern sarà nuovamente alla Biennale come interprete di due importanti e complessi lavori strumentali di Rebecca Saunders in prima italiana: Wound, che inaugurerà il Festival il 26 settembre al Teatro la Fenice e che vedrà la celebre formazione tedesca insieme all’Orchestra del Teatro diretti da Tito Ceccherini e Skull, commissione della Biennale in collaborazione con il Festival Acht Brücken, l’Ensemble Contrechamps di Ginevra, l’Oslo Sinfonietta e lo stesso Ensemble Modern, che lo eseguirà il 28 settembre al Teatro Piccolo Arsenale diretto da Bas Wiegers.
Tags
Eventi