BARI - “La presidente dell’Amtab, Angela Donvito, dovrebbe chiedere scusa alla città e dimettersi immediatamente. Se avesse un minimo di dignità, sarebbe quella l’unica strada percorribile dopo il decreto di amministrazione giudiziaria che ha colpito la sua azienda a seguito di infiltrazioni mafiose". Lo dichiara il deputato della Lega, Davide Bellomo, componente della Commissione Giustizia della Camera.
Poi il deputato leghista prosegue: "Invece, la Donvito, aggiungendo vergogna a vergogna, minimizza la gravità del provvedimento deciso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari e si lancia in affermazioni che dimostrano come, oltre a non vedere quello che stava accadendo nell’ ente del quale è il massimo rappresentante legale, non abbia neppure letto il decreto che così da vicino la riguarda. Lo avesse fatto si sarebbe accorta che la mafia aveva il pieno controllo dell’Amtab, decidendo assunzioni, la gestione dei parcheggi in occasione dei grandi eventi e ogni altra cosa in tema di manifestazioni pubbliche. La Donvito, evidentemente, non c’era. E se c’era, dormiva. Un sonno dal quale si è svegliata per fare dichiarazioni imbarazzanti e preoccupanti. Il fango sulla sua azienda non l’ha certo buttato il mondo dell’informazione, ma chi, nella migliore delle ipotesi per negligenza, ha consentito alla mafia di avere la totale disponibilità della più importante società pubblica del Comune di Bari. Ora, per favore, questa signora non faccia altri danni. E provi almeno un po’ di vergogna” conclude Bellomo.
Poi il deputato leghista prosegue: "Invece, la Donvito, aggiungendo vergogna a vergogna, minimizza la gravità del provvedimento deciso dalla sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Bari e si lancia in affermazioni che dimostrano come, oltre a non vedere quello che stava accadendo nell’ ente del quale è il massimo rappresentante legale, non abbia neppure letto il decreto che così da vicino la riguarda. Lo avesse fatto si sarebbe accorta che la mafia aveva il pieno controllo dell’Amtab, decidendo assunzioni, la gestione dei parcheggi in occasione dei grandi eventi e ogni altra cosa in tema di manifestazioni pubbliche. La Donvito, evidentemente, non c’era. E se c’era, dormiva. Un sonno dal quale si è svegliata per fare dichiarazioni imbarazzanti e preoccupanti. Il fango sulla sua azienda non l’ha certo buttato il mondo dell’informazione, ma chi, nella migliore delle ipotesi per negligenza, ha consentito alla mafia di avere la totale disponibilità della più importante società pubblica del Comune di Bari. Ora, per favore, questa signora non faccia altri danni. E provi almeno un po’ di vergogna” conclude Bellomo.