Michelangelo Vood, 'Scemo' è il nuovo singolo
Il talentuoso cantautore Michelangelo Vood pubblica “Scemo”, fuori oggi 29 marzo per Carosello Records, il terzo e ultimo singolo che anticipa l’album di esordio in uscita a maggio. Già molto apprezzato dalla critica, Vood ha una vocazione naturale nel far vibrare il suo vissuto sulle stesse note di chi lo circonda, condividendo frammenti di una vita eccezionalmente ordinaria e lontana dallo star system, ma vicina a chi lo ascolta: è un cultore delle piccole cose quotidiane, sta costruendo la propria carriera da cantautore tra i live club e gli studi di registrazione di Milano, città in cui ha iniziato anche l’insegnamento di italiano e storia in alcune scuole superiori locali, e con “Scemo” mostra il suo lato più ironico, pur mantenendo la sua cifra stilistica elegante.
Il brano racconta la fine tumultuosa di un rapporto, col ritornello che esplode in una “dedica” poco lusinghiera per la controparte, colpevole di cercare a tutti i costi un contatto decisamente poco gradito. “Scemo” è la dedica per quella persona di cui vorremmo liberarci per sempre, un vecchio amore che ritorna, un vicino di casa antipatico, un amico che ci ha deluso profondamente, un capo troppo esigente.
Dietro l’atmosfera apparentemente leggera del brano, Michelangelo prova a esplorare tematiche complesse, come l’accettazione della solitudine, le pressioni derivanti dalla paura del giudizio altrui e l’istinto di sopravvivenza in una metropoli mangia-sogni.
La canzone è stata prodotta da Giordano Colombo, che ha anche suonato la batteria, e arricchita dalle chitarre di Nicolò Carnesi e dai synth di Donato Di Trapani (già musicista per Colapesce Dimartino, Paolo Nutini, ecc.). Il brano porta anche le firme di Gabriele Lerna e Vincenzo Kyv Centrella, ed è stato realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
«“Scemo” è una canzone che prova a non prendersi troppo sul serio, giocando sull’allontanamento di una presenza tossica dalla propria vita. “Ma mi credi scemo?” è una frase che avrò detto mille volte e che mi andava di urlare in una canzone», commenta Michengelo Vood.