FRANCESCO GRECO. LECCE – Un evento che è già nella Storia. Il
colpo d’occhio è suggestivo, passanti
incuriositi da una marea di bianco. Oltre 200
fra chef, cuochi stellati e junior chef, in
giacca e cappello da cuoco, capitanati da
Mirco Antonio Vigna (presidente regionale
dell’AIC, Associazione Italiana Cuochi) che,
partiti da Porta Napoli, sfilano nei vicoli della
città vecchia di Lecce.
Giunti da tutta Italia e dall’estero nella città del barocco per il premio nazionale 5 Stelle d’Oro della cucina, indetto dall’AIC nazionale (patrocini: Regione Puglia, Comune e Città di Lecce), che si è svolto nella deliziosa cornice del Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference.
E se c’è sempre una prima volta, l’evento è negli annali, perché è stato il primo nel suo genere. Vigna (chef executive al “Messapia Hotel & Resort di S. Maria di Leuca”) vi ha speso enormi energie per l’organizzazione e ora si gode la meritata popolarità - che condivide con la moglie Ilaria, responsabile reception del “Messapia” e le loro tre bambine - ringraziando tutti con un filo di voce a causa di un raffreddore da stress. Chef pluripremiato in Italia e nel mondo, Vigna è come si dice in carriera: è appena tornato dall’Umbria dove ha vinto la prima edizione della prestigiosa “Lamborghini Chef Cup”.
Per la cronaca; gli chef hanno hanno visitato la città e Palazzo dei Celestini, sede della Provincia. Un modo intelligente di fare promozione del territorio. Che include, oltre che le sue bellezze storiche, paesaggistiche e architettoniche, anche i prodotti km zero che Vigna utilizza per i suoi piatti di successo. Gli chef premiati, come si accennava, provengono da tutta Italia e dalle delegazioni estere dell’AIC, col presidente Simone Falcini, che osserva: “Il premio non è dietro pagamento, non è automatico e non è dovuto: per questo ha un enorme valore nel panorama nazionale e internazionale”.
Fra i riconoscimenti spiccano anche l’associazione “Olivami”, impegnata nella riqualificazione dei territori post-xylella: gli ulivi si possono adottare e ripiantare a distanza. L’avv. Marianna Miceli per aver portato il problema della xylella alla “Mad Mood Milano Fashion Week”. E il prof. Paolo Aprile, preside dell’Alberghiero di Santa Cesarea Terme (dove Vigna ha studiato).
Fa tenerezza, infine, il premio ai ragazzi diversamente abili del Progetto “Riesco” (presidente Donato Melcarne) che hanno realizzato l’icona più popolare di Lecce nel mondo: il pasticciotto.
Giunti da tutta Italia e dall’estero nella città del barocco per il premio nazionale 5 Stelle d’Oro della cucina, indetto dall’AIC nazionale (patrocini: Regione Puglia, Comune e Città di Lecce), che si è svolto nella deliziosa cornice del Best Western Plus Leone di Messapia Hotel & Conference.
E se c’è sempre una prima volta, l’evento è negli annali, perché è stato il primo nel suo genere. Vigna (chef executive al “Messapia Hotel & Resort di S. Maria di Leuca”) vi ha speso enormi energie per l’organizzazione e ora si gode la meritata popolarità - che condivide con la moglie Ilaria, responsabile reception del “Messapia” e le loro tre bambine - ringraziando tutti con un filo di voce a causa di un raffreddore da stress. Chef pluripremiato in Italia e nel mondo, Vigna è come si dice in carriera: è appena tornato dall’Umbria dove ha vinto la prima edizione della prestigiosa “Lamborghini Chef Cup”.
Per la cronaca; gli chef hanno hanno visitato la città e Palazzo dei Celestini, sede della Provincia. Un modo intelligente di fare promozione del territorio. Che include, oltre che le sue bellezze storiche, paesaggistiche e architettoniche, anche i prodotti km zero che Vigna utilizza per i suoi piatti di successo. Gli chef premiati, come si accennava, provengono da tutta Italia e dalle delegazioni estere dell’AIC, col presidente Simone Falcini, che osserva: “Il premio non è dietro pagamento, non è automatico e non è dovuto: per questo ha un enorme valore nel panorama nazionale e internazionale”.
Fra i riconoscimenti spiccano anche l’associazione “Olivami”, impegnata nella riqualificazione dei territori post-xylella: gli ulivi si possono adottare e ripiantare a distanza. L’avv. Marianna Miceli per aver portato il problema della xylella alla “Mad Mood Milano Fashion Week”. E il prof. Paolo Aprile, preside dell’Alberghiero di Santa Cesarea Terme (dove Vigna ha studiato).
Fa tenerezza, infine, il premio ai ragazzi diversamente abili del Progetto “Riesco” (presidente Donato Melcarne) che hanno realizzato l’icona più popolare di Lecce nel mondo: il pasticciotto.