MOLFETTA - Applaudito lo scorso anno da Riccardo Muti in persona, il Gran Complesso Bandistico «Santa Cecilia» di Molfetta offre un’anteprima delle musiche tipiche della Settimana Santa. L’appuntamento è in programma mercoledì 20 marzo (ore 20), in Cattedrale, per la stagione Kaleidos ’24 della Fondazione musicale «Valente» realizzata da Pietro Laera, con un concerto diretto da Pasquale Turturro, con il quale Muti si complimentò intrufolandosi tra le fila della banda, sbucato dalla folla in attesa del passaggio della processione. Chissà se per le festività pasquali il maestro tornerà anche quest’anno nella sua Molfetta, con il desiderio di rituffarsi in una tradizione, a lui cara sin da bambino, per la quale si è speso molto, sino a diventare «padrino» della legge pugliese sulle bande musicali approvata dall’ente Regione la scorsa estate.
Il Gran Complesso Bandistico «Santa Cecilia» vanta un organico composto da oltre quaranta elementi, per la maggior parte giovani musicisti molfettesi. E a questa formazione è legata la tradizione delle marce funebri locali, con le quali vengono accompagnate da anni le processioni e gli eventi legati alla Settimana Santa di Molfetta.
Il programma della serata prevede l’esecuzione della marcia funebre «Ai funerali di Alessandro Manzoni» di Amilcare Ponchielli e di quelle tratte dal «Simon Boccanegra» di Giuseppe Verdi (nella riduzione di Francesco Peruzzi) e dalla Sonata n. 2 op. 35 di Fryderyk Chopin, nonché lo «Stabat Mater» di Gioacchino Rossini.
Sin dall’antichità l’esigenza di accompagnare con la musica i cortei funebri di personaggi illustri aveva spinto i compositori ad accentuare con i suoni il dolore, la tristezza e la rassegnazione dell’evento, sino a generare una forma musicale che prese il nome di Marcia funebre. Ma sarà solo tra la fine del ‘700 e gli inizi dell’800 che questa musica si spoglierà della sua funzione pratica per diventare a tutti gli effetti una forma da concerto, sia autonoma sia introdotta in una composizione più ampia, in forma di tempo o movimento di una sonata o sinfonia, come nel caso del celebre terzo movimento della Sonata n. 2 Op. 35 di Chopin o del secondo della Terza Sinfonia di Beethoven. Pagine entrate anche nel repertorio da banda per essere eseguite durante l’intero periodo quaresimale, soprattutto nell’Italia meridionale, dove la grande passione popolare verso questa forma musicale è sottolineata dal fatto che molte città hanno addirittura creato nel tempo un repertorio autoctono fruibile, soltanto dov’è stato composto. E in Puglia, da Taranto a Bitonto, da Ruvo a Molfetta, per l’appunto, negli anni si è sviluppata una consolidata tradizione con un corpus di brani comprendente marce concepite per organico bandistico, ma anche adattamenti e riduzioni tratti dal repertorio pianistico, operistico e sinfonico.
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