BARI - “Larve nei piatti serviti ai pazienti, attese interminabili e una gestione che sembra navigare a vista: al Policlinico di Foggia ormai la situazione è fuori controllo, come denunciamo da tempo, ed oggi rimbalza addirittura agli “onori” delle cronache nazionali.
La risposta del Direttore Generale del Policlinico, Giuseppe Pasqualone, pur tentando di dipingere un quadro di miglioramento e di impegno verso la legalità , non basta a placare le nostre preoccupazioni. Parlare di "discontinuità " o di azioni passate non risolve il disagio attuale né giustifica le lacune persistenti". Così in una nota il consigliere regionale Napoleone Cera.
"È inaccettabile che nel 2024 - prosegue Cera -, a due anni dall'insediamento della nuova direzione, ci si debba ancora confrontare con problemi di gestione così basilari. Se nel 2024 sono più di venti i professionisti sanitari che hanno abbandonato il Policlinico, se i pazienti sono costretti a subire attese estenuanti e se le condizioni di degrado sono così evidenti, allora è chiaro che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. La gestione di un ospedale non può limitarsi alla lotta contro la corruzione e alla revoca di appalti. Questo è il minimo. Così come è impensabile che, per ridurre le spese, si possa arrivare a compromettere elementi fondamentali come l'igiene e la dignità dei pazienti. Un quadro allarmante, inaccettabile per i foggiani, di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità . Non possiamo tollerare oltre: è ora di dire basta!” conclude Cera.
"È inaccettabile che nel 2024 - prosegue Cera -, a due anni dall'insediamento della nuova direzione, ci si debba ancora confrontare con problemi di gestione così basilari. Se nel 2024 sono più di venti i professionisti sanitari che hanno abbandonato il Policlinico, se i pazienti sono costretti a subire attese estenuanti e se le condizioni di degrado sono così evidenti, allora è chiaro che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. La gestione di un ospedale non può limitarsi alla lotta contro la corruzione e alla revoca di appalti. Questo è il minimo. Così come è impensabile che, per ridurre le spese, si possa arrivare a compromettere elementi fondamentali come l'igiene e la dignità dei pazienti. Un quadro allarmante, inaccettabile per i foggiani, di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità . Non possiamo tollerare oltre: è ora di dire basta!” conclude Cera.