Proteste e lunghe file alle elezioni presidenziali russe: il 'Mezzogiorno contro Putin' sfida il Cremlino

(Frederic Legrand - COMEO/Shutterstock)

In Russia, mentre si svolge l'ultimo giorno di voto delle elezioni presidenziali, un'ondata di proteste pacifiche, conosciuta come il "Mezzogiorno contro Putin", ha catturato l'attenzione internazionale. Questa iniziativa, organizzata dai dissidenti, ha visto migliaia di russi recarsi alle urne tutti insieme, alle 12 in punto di oggi, per far sentire la propria voce contro il regime.

Nonostante la natura pacifica delle proteste, il Cremlino ha reagito duramente, minacciando conseguenze penali per chiunque partecipi a "manifestazioni di massa non autorizzate nei seggi elettorali". Tuttavia, lunghe file si sono formate davanti ai seggi elettorali in diverse città, incluso il centro di Mosca e San Pietroburgo.

Le autorità russe hanno risposto con un'intensa presenza di polizia per sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori. Tuttavia, secondo la Ong Ovd-Info, ci sono stati almeno 74 fermi in diverse città del paese, con persone arrestate anche solo per essersi presentate al seggio elettorale alle 12 in punto.

Le proteste hanno visto anche gesti simbolici di sfida, come lasciare schede elettorali sulla tomba del dissidente Alexei Navalny e inserire foto dell'oppositore nelle urne, azioni che hanno portato a ulteriori arresti e fermi da parte delle autorità.

Anche all'estero, in diverse ambasciate russe, si sono registrate lunghe file di elettori partecipanti all'iniziativa "Mezzogiorno contro Putin". Yulia Navalnaya, la vedova di Alexei Navalny, ha partecipato all'iniziativa presso l'ambasciata russa a Berlino, testimoniando il sostegno internazionale a questa forma di protesta.

Le parole d'ordine come "Russia senza Putin" e "No alla guerra" hanno caratterizzato le manifestazioni, dimostrando la determinazione di un ampio fronte di opposizione al regime. Mentre alcuni russi residenti all'estero hanno espresso il loro sostegno alle proteste, altri, come una ragazza proveniente da Napoli, hanno testimoniato il timore di reprimende nel loro paese d'origine, ma hanno comunque aderito alla protesta per esprimere solidarietà e sostenere il cambiamento.

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