Il sindaco Gregorio Pecoraro insieme a Maurizio Gazzarri in occasione della presentazione del primo Rapporto di sostenibilità del Comune di Manduria. |
MANDURIA (TA) - Il primo Rapporto di sostenibilità del Comune di Manduria è realtà. Presentata nel prestigioso contesto della Fiera Pessima, nata nel 1742, la prima "fotografia" della sostenibilità del comune in provincia di Taranto, riferita al 2023 e curata dalla Rete dei Comuni Sostenibili, certifica i progressi dell’ente in diversi aspetti misurati dalla Rete, tra cui, ad esempio, la raccolta differenziata e la diffusione del verde pubblico.
All’iniziativa sono intervenuti, insieme al direttore tecnico della Rete e curatore della redazione dei Rapporti di sostenibilità, Maurizio Gazzarri: Vito Perrucci (consigliere comunale con delega ad ambiente e sostenibilità), Gregorio Pecoraro (sindaco di Manduria), Anna Scredo (presidente Legambiente Manduria), Katia Fusco (assessora ad ecologia e ambiente di Manduria), Daniela Salzedo (presidente Legambiente Puglia), Nicola Notarnicola (manager AQP – Ta/Br), Antonio Matarrelli (presidente Autorità Idrica Pugliese, presidente della Provincia di Brindisi e sindaco di Mesagne) e Andrea Minutolo (responsabile scientifico nazionale Legambiente).
Causa maltempo, l’iniziativa è stata spostata nella sala consiliare del Comune di Manduria. Il coinvolgimento delle scuole è stato molto significativo, sia dal punto di vista della partecipazione - con oltre cento fra ragazze e ragazzi - sia da quello del contributo offerto alla discussione: gli studenti degli istituti comprensivi "Prudenzano", "Don Bosco", "Michele Greco", dell’IISS "Einaudi" e dei licei "De Sanctis - Galilei" e "Calò", hanno infatti presentato i propri elaborati su uno degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il numero 6: "Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie".
Il Rapporto di sostenibilità del Comune di Manduria e come funziona
La Rete dei Comuni Sostenibili, analizzando i dati forniti dal comune e da istituti di ricerca come l’Istat, ha stilato questo Rapporto, che valuta 77 indicatori, la maggior parte dei quali su materie di stretta competenza dei comuni. Gli indicatori sono stati elaborati dalla Rete, con la collaborazione di ASviS, mentre il progetto di monitoraggio è stato messo sotto la lente di ingrandimento dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea quale buona pratica da esportare in altri paesi europei. La Rete dei Comuni Sostenibili – lo ricordiamo – è aperta a tutti i comuni, unioni dei comuni, province, città metropolitane e regioni, di qualunque colore politico sia l’amministrazione in carica.
Nel dettaglio, i numeri del Rapporto di sostenibilità 2023 del Comune di Manduria dicono che tra gli indicatori di tipo quantitativo di competenza comunale, cioè quelli misurabili con tendenze numeriche, circa il 64% ha avuto negli ultimi cinque anni una tendenza positiva, percentuale che sale al 67% se consideriamo solo l’ultimo anno analizzato. Particolarmente significativi, ad esempio, l’aumento al 60% della raccolta differenziata (era al 34% nel 2019), l’avvio della conversione a led dell’illuminazione pubblica, l’acquisto di auto ibride per il parco mezzi comunale, il numero crescente di nuovi alberi piantumati. Tra gli indicatori qualitativi, importante sottolineare l’apertura nel 2023 dello sportello antiviolenza, l’avvio dell’iter per le Comunità Energetiche Rinnovabili e l’adozione nel 2023 del Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
"Manduria presenta aspetti positivi molto significativi emersi da questo primo monitoraggio – commenta Maurizio Gazzarri, direttore tecnico della Rete dei Comuni Sostenibili e curatore della redazione dei Rapporti di sostenibilità –. Sia nei temi di competenza comunale che in quelli dipendenti da altre dinamiche extra comunali, si registrano tendenze positive superiori al 60%, che è un risultato significativo che vede Manduria sulla strada buona per proseguire il percorso di miglioramento nelle politiche di sostenibilità. Farsi ‘misurare’, per un comune, vuol dire fare propria la consapevolezza che ci sono temi ormai non rimandabili e da affrontare con urgenza, serietà e responsabilità. Perciò complimenti al Comune di Manduria, ringrazio l’amministrazione comunale e gli uffici per la grande collaborazione".
"Quando siamo arrivato al governo del Comune di Manduria nell’ottobre del 2020 – afferma Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria –, eravamo ben consci che avremmo affrontato grandi insidie e ostacoli, come forte è stata la consapevolezza che ci attendevano nuove sfide in relazione a nuovi scenari e contesti legati ai temi della sostenibilità, della transizione energetica, dell’ecologica, dell’economia circolare, dell’emergenza climatica. L’importanza di inserire nel solco della sostenibilità l’azione amministrativa quotidiana, creando sinergie tra tutte le risorse in organico all’ente e affiancando al lavoro quotidiano degli assessori competenti deleghe consiliari specifiche per la sostenibilità, la creazione di un’apposita area di competenza per gli aspetti relativi all’ambiente e all’ecologia, sono stati la spinta necessaria per iniziare un lavoro quotidiano per il raggiungimento degli obiettivi di mandato. L’adesione nel dicembre 2022 alla Rete dei Comuni Sostenibili rappresenta quindi la chiave di volta per incidere con maggiore convinzione nell’azione amministrativa, declinando a livello territoriale gli obiettivi dell’Agenza 2030. Ringrazio, quindi, a nome di tutta l’amministrazione comunale, la Rete dei Comuni Sostenibili per averci affiancato in questa prima fase del lavoro, che certamente continuerà".
Cos’è la Rete dei Comuni Sostenibili
La Rete dei Comuni Sostenibili è un’associazione nazionale senza scopo di lucro aperta all’adesione di tutti i comuni italiani e unioni di comuni, a prescindere dalla dimensione, collocazione geografica e colore politico dell’amministrazione comunale. Dal 2023 è aperta anche all'adesione di province, città metropolitane e regioni. L’associazione promuove politiche per la sostenibilità ambientale, sociale, culturale ed economica, con un progetto innovativo e concreto, valorizzando le buone pratiche e accompagnando le amministrazioni locali alla territorializzazione e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.
È nata nel 2021 su iniziativa dell’Associazione delle Autonomie Locali Italiane (ALI), Città del Bio e Leganet, in collaborazione con ASviS, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, e in sinergia con il Joint Research Centre della Commissione europea. Hanno aderito quasi 100 enti locali ed è in costante espansione con oltre 300 manifestazioni d’interesse.