Ricordo del grande giornalista Michele Campione


VITTORIO POLITO -
Mi piace ricordare, a 21 anni dalla scomparsa (1° luglio), Michele Campione (1929-2003), grande e simpatico giornalista professionista, già decano del giornalismo pugliese. Ha svolto la sua carriera professionale, da praticante a Direttore della Sede Regionale Rai della Puglia presso la sede di Bari, ricoprendo anche l’incarico di Vice Direttore di Testata Giornalistica Nazionale. È stato tra i fondatori del quotidiano «La Calabria» (Cosenza 1956), corrispondente dei quotidiani «Avvenire» e «Il Messaggero», editorialista del «Corriere del Giorno» di Taranto, e responsabile della sede decentrata di Bari dello stesso quotidiano (1994-2002). Socio Lions dal 1980, per anni è stato Direttore della rivista «Lions» di Puglia, testimone di anni cruciali per la Puglia e della rinascita del giornalismo all’indomani del fascismo.

Scrittore, meridionalista, poeta, critico d’arte, ha pubblicato: “I pugliesi non esistono”; “Ehi, Joe!” (Levante); “Gli alleati a Bari tra cronaca e romanzo”, vincitore del Premio Nazionale “Marina di Palese”; “Oltre la notizia!”. Con l’editore Schena ha pubblicato: “Le ragioni della storia” (1983); “Vita e morte di Hunk il capodoglio” (1991), Premio Nazionale di Letteratura per Ragazzi di Cento e Premio Nazionale di Letteratura per l’Infanzia di Bitritto; “Il guardiano della sinagoga” (1999), Premio Nazionale “Valle dei Trulli” nel 2000; “Storia di mare e di morte” (2003); “Ode per un brigante”, con saggio critico di Pietro Magno (2004). Nel 2011 con l’editore Gelsorosso ha pubblicato “Più forti della non speranza. Poesie 1948-2003”, con contributi di Michele Damiani, Raffaele Nigro e Vito Signorile. Per il teatro ha scritto con Vito Signorile “C’era una volta un contadino del Sud”, rappresentato a Bari e Torino.

Per ricordare la sua figura di giornalista, la Città di Bari gli ha dedicato un giardino in via Nicola Angelini angolo via Edmondo Caccuri ed il “Premio Michele Campione”.

Eccellente poeta, ha pubblicato anche testi di poesia e la famiglia Campione, alla quale sono sempre grato, mise a disposizione per il mio volume “Baresità e… maresità” (Levante), alcune poesie inedite del grande Michele, dalle quali ne riporto una dedicata alla sua (e nostra) Bari.

BARI DISPERATO AMORE

di Michele Campione

Conciliante il tono
dei discorsi, parole, parole,
sorrisi, il buon giorno ai potenti,
città mia aperta sul mare
a levante.
Oceani senza geografia, tazze
di porcellana cinese nelle credenze
infiorate per quelli di sopra San Pietro.
Nel vico al nome di Roberto il Guiscardo
il grido del maestrale: alici, alici!
Isola di pietra,
arabeschi sinuosi gioca la luce
e indora il muschio antico
del leone in piazza Mercantile,
la città vecchia.
Filari di case la nuova, nutrita di cemento e d’acciaio
e riga e squadra per congiungere strade
e quartieri.
Palme di Bisanzio.
Effimeri arcobaleni, i negozi.
Dare, avere
avere. Chi non commercia muore

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Al mio cuore saraceno
confido per te il segreto amore
Bari, odalisca pigra
salde sui fianchi le donne.
Anima duttile ti diede il Catapano
ed il sì facile,
lusinga dei sogni alla controra
Bari disperato amore.

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Da “Baresità e… maresità” – Levante, pag. 60