LECCE - Il vicesindaco di Lecce, Sergio Signore, ha replicato alle accuse del consigliere comunale Scorrano in merito ai ristori per l'incendio di San Cataldo.
Signore ha precisato che il Comune di Lecce ha completato tutti gli adempimenti di sua competenza, inviando la richiesta di stato di emergenza e la quantificazione dei danni al Dipartimento Regionale di Protezione Civile.
Il vicesindaco ha quindi sottolineato che la palla è ora passata al Governo nazionale, che deve deliberare i ristori ai Comuni e ai privati.
Signore ha respinto le accuse di Scorrano, affermando che la Protezione Civile comunale ha fatto il suo dovere, intervenendo prontamente nello spegnimento delle fiamme e inviando la documentazione necessaria al Dipartimento Regionale.
Il vicesindaco ha infine annunciato che il Comune di Lecce interverrà autonomamente per rimuovere gli alberi bruciati e pericolanti, data la mancata risposta del Governo nazionale.
Ecco alcuni dettagli:
- Richiesta di stato di emergenza: Approvata dalla Giunta comunale
- Quantificazione dei danni: Eseguita da un gruppo di lavoro interistituzionale
- Documentazione inviata al Dipartimento Regionale di Protezione Civile: A febbraio 2024
- Risposta del Dipartimento Regionale: "Allo stato attuale alcun esito istruttorio del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile risulta pervenuto presso questa Sezione"
- Accuse di Scorrano: Respinte dal vicesindaco
- Intervento della Protezione Civile comunale: Pronta ed efficace
- Rimozione degli alberi bruciati e pericolanti: A cura del Comune di Lecce
La replica del vicesindaco Signore chiarisce la posizione del Comune di Lecce sulla questione dei ristori per l'incendio di San Cataldo. L'amministrazione comunale ha fatto tutto il possibile per accelerare il processo, ma la palla è ora passata al Governo nazionale.
La mancata risposta del Governo nazionale sta creando disagi ai cittadini che hanno subito danni dall'incendio. Il Comune di Lecce ha deciso di intervenire autonomamente per rimuovere gli alberi bruciati e pericolanti, ma è necessario che il Governo nazionale stanzi i fondi necessari per i ristori.