Uccide a sangue freddo un cane con cinque colpi di fucile, Brambilla: 'Serve aumentare le pene'


ROMA - Un pastore australiano di un anno, adottato da una signora di Lozzo Atestino (Padova), è stato brutalmente ucciso ieri pomeriggio con cinque colpi di fucile. Il cane, che non dava fastidio a nessuno, era andato solo a fare una corsa sui campi. Qualcuno, per ragioni che le indagini stabiliranno, ha spento la sua vita con un atto di inaudita crudeltà.

"Ecco perché occorrono pene più severe per chi uccide gli animali senza alcuna necessità", afferma l'on. Michela Vittoria Brambilla, Noi moderati, presidente dell'Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell'Ambiente. "Faremo tutto il possibile perché questo delinquente sia punito come merita. Ma il codice penale deve cambiare se vogliamo dare alle pene forza deterrente".

L'on. Brambilla è la prima firmataria e relatrice dell'AC30, pdl "trasversale" che inasprisce le pene per chi uccide e maltratta gli animali, attualmente all'esame della commissione Giustizia della Camera.

"Questo criminale - prosegue l'on. Brambilla - sparando, avrebbe potuto ferire altre persone o un bambino. Come hanno dimostrato ormai tantissimi studi nell'ambito della criminologia, chi commette atti di violenza gratuiti ai danni di un animale li può compiere anche ai danni degli esseri umani. Anche per questa ragione chiedo a tutte le forze politiche un gesto di responsabilità nell'approvare la mia proposta di legge per pene più severe".

Il caso del pastore australiano di Lozzo Atestino è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi di maltrattamento e uccisione di animali che sconvolgono il nostro Paese. E' necessario un cambio di passo culturale e legislativo per contrastare questa dilagante crudeltà.

"Chi fa del male agli animali è anche socialmente pericoloso", conclude l'on. Brambilla. "Non possiamo più tollerare che atti di efferata violenza come questo rimangano impuniti".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto