'Aiutatemi! Mio figlio non riesce a entrare in comunità...'
FRANCESCO GRECO. TRICASE - “Chiediamo aiuto ai mezzo di
comunicazione di massa: non riusciamo a
salvare mio figlio, a farlo ricoverare in una
comunità di recupero per
tossicodipendenti... Non ce la facciamo
più!”.
L’appello disperato di una giovane madre della Provincia di Lecce (oscuriamo alcuni nomi, la cittadina dove vivono e le foto per rispetto della privacy) giunge all’improvviso come un tuono su Messenger.
E svela, ove ce ne fosse bisogno, la tragica realtà: i tagli imposti da parametri decisi lontano da noi, entrano con violenza sulla quotidianità di tante persone, genitori, famiglie, complicandola e sconvolgendola in maniera disumana.
Nello specifico, quelli fatti dai governi di ogni colore politico, dal 2000 sino ai giorni nostri sulla Sanità. Altro che lo slogan “medicina del territorio”. Chiusura di tanti ospedali dei territori, di prossimità, e accorpamento di reparti di quelli che restano aperti.
Anche così si devastano le esistenze di tanta gente. “Ci dicono che sono stati bloccati i fondi per le comunità di recupero e non c’è verso di far entrare nostro figlio in quella di Gioia del Colle - aggiunge la madre addolorata per il calvario che lei e la sua famiglia vivono per quel ragazzo sfortunato nato nell’ormai lontano 1983 – abbiamo fatto di tutto, credeteci: nostro figlio ha assolutamente bisogno di aiuto, sabato scorso si è avvelenato, è andato in overdose... Adesso è ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Scorrano... Ci avevano assicurato che tutto era pronto per il ricovero a Gioia del Colle, poi non abbiamo saputo più nulla...” , si dispera la madre del giovane.
Sergio è dipendente da farmaci ed è seguito dal Sert di Tricase (Lecce) e dal Cim di Gagliano del Capo. Aggiungere altro è decisamente superfluo. Chi può faccia qualcosa.
L’appello disperato di una giovane madre della Provincia di Lecce (oscuriamo alcuni nomi, la cittadina dove vivono e le foto per rispetto della privacy) giunge all’improvviso come un tuono su Messenger.
E svela, ove ce ne fosse bisogno, la tragica realtà: i tagli imposti da parametri decisi lontano da noi, entrano con violenza sulla quotidianità di tante persone, genitori, famiglie, complicandola e sconvolgendola in maniera disumana.
Nello specifico, quelli fatti dai governi di ogni colore politico, dal 2000 sino ai giorni nostri sulla Sanità. Altro che lo slogan “medicina del territorio”. Chiusura di tanti ospedali dei territori, di prossimità, e accorpamento di reparti di quelli che restano aperti.
Anche così si devastano le esistenze di tanta gente. “Ci dicono che sono stati bloccati i fondi per le comunità di recupero e non c’è verso di far entrare nostro figlio in quella di Gioia del Colle - aggiunge la madre addolorata per il calvario che lei e la sua famiglia vivono per quel ragazzo sfortunato nato nell’ormai lontano 1983 – abbiamo fatto di tutto, credeteci: nostro figlio ha assolutamente bisogno di aiuto, sabato scorso si è avvelenato, è andato in overdose... Adesso è ricoverato nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Scorrano... Ci avevano assicurato che tutto era pronto per il ricovero a Gioia del Colle, poi non abbiamo saputo più nulla...” , si dispera la madre del giovane.
Sergio è dipendente da farmaci ed è seguito dal Sert di Tricase (Lecce) e dal Cim di Gagliano del Capo. Aggiungere altro è decisamente superfluo. Chi può faccia qualcosa.