Ancora un drone che porta telefonini e droga nel carcere di Foggia: 'Quando lo Stato deciderà di contrastare i criminali?'


FOGGIA - Il carcere di Foggia, già segnato da gravi problemi di sovraffollamento e carenza di personale di polizia penitenziaria, è nuovamente sotto i riflettori a causa dell'ingresso di telefonini e sostanze stupefacenti, questa volta trasportati da un drone. Questo episodio solleva interrogativi sulle misure di sicurezza e sulle azioni dello Stato per contrastare la criminalità.

L'ultimo episodio ha visto un drone telecomandato dirigere verso una stanza del reparto giudiziario del carcere, trasportando telefonini e droga. Fortunatamente, grazie all'intervento tempestivo dei pochi agenti in servizio, il materiale è stato individuato e sequestrato.

Il carcere di Foggia, oltre a essere sovraffollato e sotto personale, ha subito diversi episodi di violenza e gravi criticità negli ultimi anni, comprese evasioni e suicidi. Tutto ciò accade in un contesto in cui la criminalità organizzata continua a operare anche dietro le sbarre, mantenendo contatti con i clan attraverso telefonini e coordinando l'invio di sostanze stupefacenti tramite droni.

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPe) ha più volte sollevato l'allarme sulla situazione del carcere di Foggia e ha denunciato l'immobilismo del Ministero della Giustizia nel contrastare queste criticità. Importanti magistrati come il dottor Gratteri e il dottor Ardita hanno sottolineato la gravità della situazione e l'urgenza di un intervento immediato.

Si sottolinea che la situazione attuale mette a rischio non solo la sicurezza del carcere, ma anche la vita e l'incolumità dei poliziotti penitenziari, che operano in condizioni estremamente difficili. È necessario un intervento urgente da parte delle autorità competenti per garantire la sicurezza all'interno del carcere e contrastare l'azione criminale che continua a minare l'ordine e la legalità.

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