BARI - Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un pregiudicato 44enne, noto come esponente di spicco dell'articolazione del clan mafioso "Strisciuglio" nel quartiere Carbonara di Bari. L'ordinanza è stata emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, e riguarda i reati di detenzione e porto illegali di arma da fuoco, nonché violazione delle prescrizioni imposte con la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, il tutto aggravato dal coinvolgimento nel contesto mafioso.
I fatti contestati risalgono alla sera del 25 agosto 2023, quando nella piazza centrale del quartiere Carbonara di Bari sono stati esplosi tre colpi di arma da fuoco, calibro 9 mm, durante un concerto. Fortunatamente, non si sono registrate vittime. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Bari hanno permesso di ricostruire l'episodio: l'uomo arrestato era presente sulla piazza e si trovava sugli scalini di uno stabile quando è stato raggiunto da un altro membro del clan mafioso con cui aveva avuto un precedente litigio. Durante un breve alterco, il secondo individuo ha estratto una pistola mentre era ancora in sella alla sua moto, ma l'uomo arrestato è riuscito a scavalcarlo, facendolo cadere.
Successivamente, l'uomo caduto ha sparato tre colpi di arma da fuoco in direzione del contendente, senza colpirlo. Quest'ultimo, a sua volta, ha estratto la sua pistola ma non ha sparato, allontanandosi poi dal luogo dell'alterco. Va sottolineato che l'episodio ha avuto luogo in una zona affollata, generando paura e intimidazione tra i presenti, compresi due bambini in bicicletta.
L'arresto è stato eseguito solo nei confronti dell'uomo appartenente al clan "Strisciuglio", poiché l'altro individuo coinvolto nell'alterco è deceduto per cause naturali. Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e, dopo l'esecuzione della misura cautelare, seguiranno l'interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati. La presunta colpevolezza dei reati contestati sarà valutata in sede processuale, nel rispetto del contraddittorio tra le parti.