Attacco di Israele all'Iran e tensioni al Consiglio di Sicurezza dell'ONU: G7 invita alla de-escalation
Israele ha condotto un attacco contro l'Iran, mirando a una base militare situata nella provincia di Esfahan, nel cuore del Paese. Questo ha portato alla chiusura dello spazio aereo su Teheran e altre città per alcune ore. Inoltre, sono state segnalate esplosioni anche nel sud della Siria, mentre nel nord di Israele le sirene di allarme hanno squillato.
L'attacco di Israele all'Iran è avvenuto nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei, nato il 19 aprile 1939. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno dichiarato di non essere coinvolti in alcuna operazione offensiva e hanno lavorato attivamente per la de-escalation della situazione.
Contemporaneamente, gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Nonostante 12 voti a favore e 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera), gli Stati Uniti hanno respinto la proposta. L'Autorità Palestinese guidata da Abu Mazen ha criticato questa mossa definendola una "palese aggressione" che rischia di portare il Medio Oriente "sull'orlo dell'abisso".
In risposta alle crescenti tensioni nella regione, il G7 ha rilasciato un comunicato durante il vertice di Capri, invitando tutte le parti coinvolte a lavorare per prevenire ulteriori escalation. Il G7 si impegna a continuare gli sforzi per promuovere la de-escalation e chiede a tutte le parti, sia nella regione che al di fuori di essa, di contribuire a questo importante obiettivo.
L'attacco di Israele all'Iran è avvenuto nel giorno del compleanno della Guida Suprema Khamenei, nato il 19 aprile 1939. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno dichiarato di non essere coinvolti in alcuna operazione offensiva e hanno lavorato attivamente per la de-escalation della situazione.
Contemporaneamente, gli Stati Uniti hanno bloccato con il veto una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che raccomandava l'adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Nonostante 12 voti a favore e 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera), gli Stati Uniti hanno respinto la proposta. L'Autorità Palestinese guidata da Abu Mazen ha criticato questa mossa definendola una "palese aggressione" che rischia di portare il Medio Oriente "sull'orlo dell'abisso".
In risposta alle crescenti tensioni nella regione, il G7 ha rilasciato un comunicato durante il vertice di Capri, invitando tutte le parti coinvolte a lavorare per prevenire ulteriori escalation. Il G7 si impegna a continuare gli sforzi per promuovere la de-escalation e chiede a tutte le parti, sia nella regione che al di fuori di essa, di contribuire a questo importante obiettivo.
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