L'agenzia di stampa siriana Sana ha riportato un "attacco israeliano" contro un quartiere della capitale Damasco, che ha colpito anche un palazzo appartenente all'Ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran. Tra le vittime dell'attacco, figura un alto comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Mohammad Reza Zahedi, noto esponente delle Forze Quds in Siria e Libano. L'ambasciatore iraniano ha promesso una "risposta dura" da parte di Teheran a seguito dell'attacco.
Secondo il New York Times, l'attacco avrebbe avuto come obiettivo un "incontro segreto" tra alti funzionari dell'intelligence iraniana delle Forze Quds e membri della Jihad islamica, che si erano riuniti per discutere della situazione a Gaza.
Nel frattempo, a Gerusalemme, migliaia di persone si sono radunate di fronte alla Knesset per protestare contro il governo, chiedendo le dimissioni del primo ministro Netanyahu e nuove elezioni. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha esortato i negoziatori israeliani a non tornare dal Cairo senza un accordo.
Israele ha lasciato l'ospedale Shifa di Gaza City, mentre per il Pvk si registrano "decine di cadaveri". Nel frattempo, lo Stato ebraico ha stretto il controllo sulle reti televisive, con particolare attenzione rivolta a Al Jazeera. Gli Stati Uniti hanno criticato questa mossa, definendola "preoccupante".
Infine, durante i riti pasquali, il Papa ha inviato un messaggio per la fine delle guerre, sia a Gaza che in Ucraina, e per il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri.
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