Avvio delle attività di ricerca e bonifica di attrezzi da pesca nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo
PORTO CESAREO - Nel cuore della Riserva Marina di Porto Cesareo, un'importante iniziativa di ricerca e bonifica ha recentemente preso avvio, segnando un significativo passo avanti nella tutela dell'ecosistema marino. Il WWF, in collaborazione con l'Area Marina Protetta di Porto Cesareo e il Nucleo dei Carabinieri Subacquei di Pescara, ha condotto con successo le operazioni finalizzate alla rimozione degli attrezzi da pesca dispersi, nell'ambito del progetto WWF Ghost Gear.
Dal 12 al 16 aprile 2024, gli operatori subacquei del Nucleo dei Carabinieri, supportati dal WWF e dall'Area Marina Protetta, hanno esplorato i fondali marini al fine di individuare, mappare e rimuovere gli attrezzi da pesca abbandonati o dannosi per l'ecosistema marino. Questa importante operazione è stata guidata dalle segnalazioni fornite da centri diving e pescatori locali, che hanno contribuito con la loro conoscenza approfondita delle acque circostanti.
Durante le ricerche sono stati individuati e recuperati diversi tipi di attrezzi da pesca, tra cui reti, nasse e palangari, sia abbandonati che illegali, insieme a altri rifiuti che minacciavano l'ambiente marino. Video e foto raccolti durante le operazioni saranno analizzati da biologi specializzati al fine di pianificare la rimozione degli attrezzi con il minor impatto possibile sugli habitat circostanti.
Elettra Giampaoletti del WWF Italia sottolinea l'importanza del coinvolgimento attivo della comunità, sia dei pescatori professionisti che dei ricreativi, nella segnalazione tempestiva degli attrezzi rinvenuti sui fondali. A questo scopo, il WWF ha sviluppato un'applicazione per cellulari chiamata "WWF Ghost Divers", che consente di raccogliere segnalazioni e pianificare future campagne di pulizia.
Considerate le dimensioni dell'Area Marina Protetta, le attività di mappatura e bonifica continueranno nei mesi successivi, supportate dall'utilizzo di tecnologie scientifiche all'avanguardia. Questo progetto si inserisce in un più ampio percorso di cogestione avviato nel 2019, che coinvolge l'Area Marina Protetta, il WWF, le autorità locali, gli enti di ricerca e le cooperative di pescatori artigianali, al fine di promuovere la sostenibilità ecologica e socio-economica della pesca locale.
Grazie alla collaborazione tra tutte le parti interessate, inclusi l'Area Marina Protetta, il WWF, l'Arma dei Carabinieri, la Capitaneria di Porto, i pescatori e i centri diving, sarà possibile effettuare una bonifica estesa dei fondali e lo smaltimento corretto dei materiali recuperati, come previsto dal progetto Ghost Gear.