Corruzione elettorale, pm: ex assessora Maurodinoia coinvolta anche ad elezioni comunali di Bari del 2019


BARI - Un decreto di perquisizione notificato recentemente all'ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ha sollevato gravi accuse riguardanti presunte associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale. Le indagini, condotte dalla Procura, indicano che Maurodinoia avrebbe partecipato a tali associazioni al fine di commettere diversi reati previsti dall'articolo 86 del Dpr 570/60, noto come corruzione elettorale. Le accuse si riferiscono alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019 a Bari e del 20 e 21 settembre 2020 a Grumo Appula, nonché alle elezioni regionali.

Secondo quanto riportato nel decreto, le associazioni per delinquere coinvolte sarebbero caratterizzate da una struttura stabile e organizzata, finalizzata alla programmazione e realizzazione di molteplici delitti, tra cui l'offerta o la promessa di 50 euro a voto agli elettori al fine di garantire preferenze necessarie per l'elezione dei candidati sostenuti dalla stessa coalizione politica.

Ulteriori dettagli emergono dalle intercettazioni effettuate nel corso delle indagini, in cui si fa riferimento al sistematico versamento di somme da parte di Maurodinoia durante la competizione elettorale del 2019. Inoltre, due testimoni ascoltati durante le indagini hanno rivelato dettagli sul presunto sistema per raccogliere voti, incluso il contatto da parte di una donna che avrebbe chiesto loro di passare dal comitato elettorale per ricevere istruzioni sul voto da tributare alla candidata Maurodinoia. I testimoni hanno dichiarato di aver ricevuto il compenso pattuito di 50 euro a persona, sia per sé stessi che per altri elettori.

Le indagini hanno anche evidenziato che Sandro Cataldo, considerato uno dei vertici del sistema, era consapevole di essere intercettato e aveva adottato precauzioni per evitare l'ascolto delle autorità giudiziarie, come indicato dai suoi comportamenti cauti nell'utilizzo dei telefoni cellulari.

La vicenda, che coinvolge figure di rilievo nel panorama politico locale, continua a destare scalpore e ad attirare l'attenzione delle autorità competenti.Un decreto di perquisizione notificato recentemente all'ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ha sollevato gravi accuse riguardanti presunte associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale. Le indagini, condotte dalla Procura, indicano che Maurodinoia avrebbe partecipato a tali associazioni al fine di commettere diversi reati previsti dall'articolo 86 del Dpr 570/60, noto come corruzione elettorale. Le accuse si riferiscono alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019 a Bari e del 20 e 21 settembre 2020 a Grumo Appula, nonché alle elezioni regionali.

Secondo quanto riportato nel decreto, le associazioni per delinquere coinvolte sarebbero caratterizzate da una struttura stabile e organizzata, finalizzata alla programmazione e realizzazione di molteplici delitti, tra cui l'offerta o la promessa di 50 euro a voto agli elettori al fine di garantire preferenze necessarie per l'elezione dei candidati sostenuti dalla stessa coalizione politica.

Ulteriori dettagli emergono dalle intercettazioni effettuate nel corso delle indagini, in cui si fa riferimento al sistematico versamento di somme da parte di Maurodinoia durante la competizione elettorale del 2019. Inoltre, due testimoni ascoltati durante le indagini hanno rivelato dettagli sul presunto sistema per raccogliere voti, incluso il contatto da parte di una donna che avrebbe chiesto loro di passare dal comitato elettorale per ricevere istruzioni sul voto da tributare alla candidata Maurodinoia. I testimoni hanno dichiarato di aver ricevuto il compenso pattuito di 50 euro a persona, sia per sé stessi che per altri elettori.

Le indagini hanno anche evidenziato che Sandro Cataldo, considerato uno dei vertici del sistema, era consapevole di essere intercettato e aveva adottato precauzioni per evitare l'ascolto delle autorità giudiziarie, come indicato dai suoi comportamenti cauti nell'utilizzo dei telefoni cellulari.

La vicenda, che coinvolge figure di rilievo nel panorama politico locale, continua a destare scalpore e ad attirare l'attenzione delle autorità competenti.

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