Gabriele Baldocci e l'omaggio ad Ezio Bosso: 'E' stato di grande ispirazione per me'
MILANO - Il compositore e pianista Gabriele Baldocci ci racconta la nascita di ''Ageless'', il titolo del suo nuovo album di inediti, che prende anche il nome del brano dedicato all’amico e artista Ezio Bosso. Gabriele Baldocci insegna al Trinity Laban Conservatoire of Music di Londra e dirige il dipartimento tastiere di Haileybury College sempre nel Regno Unito.
Come nasce 'Ageless' e perché hai scelto questo nome?
"Ageless" nasce da una riflessione profonda sulla percezione del tempo e sulla sua natura elastica e personale. Il titolo, che significa "senza età", vuole esprimere proprio l'idea che certe emozioni e esperienze sono universali e trascendono il tempo. L'ispirazione per questo album è venuta osservando come il tempo venga percepito in modi diversi a seconda delle circostanze o dell'età. Ad esempio, per un bambino il tempo può sembrare scorrere velocemente, mentre per un adulto può apparire più lento. Queste riflessioni mi hanno portato a comporre brani che esplorano non solo l'assenza e la cristallizzazione del tempo ma anche il suo continuo fluire. Il processo creativo di "Ageless" è stato un viaggio nell'intimo, un tentativo di catturare attraverso la musica quei momenti sospesi che tutti viviamo, quelle istantanee emozionali che, nonostante il passare degli anni, rimangono immutate nella nostra memoria. Ogni traccia dell'album è come un ritratto musicale, una fotografia sonora di persone, luoghi e sentimenti che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita.
Nell'album omaggi Ezio Bosso. Cosa ha rappresentato per te questo grande artista?
Ezio Bosso è stato una figura di grande ispirazione per me, sia come artista che come persona. La sua capacità di trasmettere emozioni semplici ma profonde attraverso la sua musica, unita al suo spirito veramente ammirevole di fronte alle avversità, ha lasciato un'impronta significativa nel mio percorso artistico. Nonostante non ci siamo mai incontrati di persona, la corrispondenza che abbiamo avuto e il legame che si è creato attraverso la nostra passione comune per la musica hanno rafforzato il mio rispetto e la mia ammirazione per lui. Dedicare una traccia a Ezio, nella persona di "Ageless", è stato per me un modo per onorare la sua memoria e celebrare il suo impatto nella musica e nella vita delle persone. La sua larghezza di vedute ha avuto un'influenza importante nel modo in cui percepisco e mi confronto con la composizione musicale.
Come definiresti la tua musica?
La mia musica rappresenta la fluidità di genere in un mondo che è anch'esso sempre più fluido e in continua evoluzione. Cerco di superare i confini tradizionali dei generi musicali, integrando elementi di diversi stili per creare un suono che è al tempo stesso unico e accessibile a un pubblico ampio. Questa approccio permette alla mia musica di adattarsi e risuonare con le diverse sfaccettature delle esperienze umane, riflettendo la complessità e la varietà delle emozioni e delle narrazioni personali. In un'epoca in cui le etichette diventano sempre meno definitive, la mia musica aspira a essere un esempio di come l'arte possa abbracciare questa fluidità, diventando un mezzo per esplorare e celebrare la ricchezza della diversità umana.
Quando ti sei appassionato alle note musicali?
Mi sono appassionato alla musica sin dalla nascita, essendo cresciuto in una casa dove il suono di un vecchio pianoforte riempiva l'ambiente e dove una variegata collezione di vinili, che spaziava dal jazz al rock progressivo fino alle composizioni classiche di Beethoven, era sempre presente. Sin da piccolo, il pianoforte è diventato non solo un oggetto di fascino ma una vera e propria estensione di me stesso, un modo per esprimere le mie emozioni e scoprire il mondo. Questo accesso precoce e la costante esposizione a diversi generi musicali hanno nutrito la mia curiosità e alimentato la mia passione per le note musicali, guidandomi verso un percorso di esplorazione e apprezzamento musicale che continua ancora oggi.
Qual è stato il primo disco che hai ascoltato?
Non saprei dire con esattezza qual è stato il primo disco che ho ascoltato, ma sicuramente ho un chiaro ricordo d’infanzia di due album: la Sesta Sinfonia di Beethoven diretta da Karajan con i Berliner Philarmoniker e “Selling England by the Pound” dei Genesis.
Cosa pensi dell'attuale panorama musicale italiano?
L'attuale panorama musicale italiano è estremamente dinamico e variegato, un crogiuolo di generi e influenze che si intrecciano in maniere sempre nuove e sorprendenti. Credo che ci sia una crescente apertura verso la sperimentazione e la fusione di generi, che sta portando gli artisti italiani a esplorare nuovi territori espressivi. Guardo a questo panorama con grande ottimismo e curiosità, convinto che continuerà a produrre talenti capaci di influenzare il contesto musicale globale, mantenendo viva la tradizione musicale italiana e allo stesso tempo spingendone i confini sempre più avanti.
Prossimi progetti?
Un album di prossima pubblicazione, dedicato al tema dell’infanzia.
Per info:
Gabriele Baldocci - Pianista e Compositore - Pagina Ufficiale