VITTORIO POLITO - La statua, solitamente artistica, è l’opera di
scultura a tutto rilievo, rappresentante una figura umana, animale o
anche astratta e può essere in bronzo, in marmo, in legno, ecc. La
statua, a sua volta, può essere equestre, rappresentare un
personaggio noto, un’artista, uno statista o, infine, una figura
religiosa, argomento del quale si è cimentata Anna Maria Tripputi,
già docente di Storia delle Tradizioni popolari dell’Università di Bari
e autrice di molti libri di argomenti inerenti la sua materia di
insegnamento.
Recentemente Anna Maria Tripputi ha pubblicato il testo di grande formato, illustratissimo, “Gli statuari dell’Arcangelo Michele sul Monte Gargano” (Claudio Grenzi editore). Si tratta di una ricerca finalizzata a far conoscere ad un numeroso pubblico l’antica arte detta dei “sammecalère”, storici statuari dedicati all’Arcangelo Michele, presenti nel Santuario di Monte Sant’Angelo (FG).
Scolpire l’immagine di San Michele era un privilegio, come recita un decreto del re Ferdinando I del 13 settembre 1475, che concedeva ai detti “sammecalère” l’esclusiva di riprodurre l’immagine dell’Arcangelo in statue e dipinti in tutto il Regno di Napoli, pena una multa di cento once d’oro.
Il testo parla della storia secolare dei “sammecalère”, delle loro famiglie, delle forme e dei modelli dei manufatti, delle immagini, del Museo e delle Arti tradizionali del Gargano, del Museo devozionale della Basilica di San Michele, del Museo delle Tradizioni Popolari di Capitanata e non mancano neanche le indicazioni delle grotte- santuario di Cagnano Varano, Orsara di Puglia, Gravina in Puglia, Putignano e Minervino Murge e un ampio capitolo dedicato al mito dell’Arcangelo nelle testimonianze dei viaggiatori insieme ad un vasto atlante iconografico di gran pregio.
Recentemente Anna Maria Tripputi ha pubblicato il testo di grande formato, illustratissimo, “Gli statuari dell’Arcangelo Michele sul Monte Gargano” (Claudio Grenzi editore). Si tratta di una ricerca finalizzata a far conoscere ad un numeroso pubblico l’antica arte detta dei “sammecalère”, storici statuari dedicati all’Arcangelo Michele, presenti nel Santuario di Monte Sant’Angelo (FG).
Scolpire l’immagine di San Michele era un privilegio, come recita un decreto del re Ferdinando I del 13 settembre 1475, che concedeva ai detti “sammecalère” l’esclusiva di riprodurre l’immagine dell’Arcangelo in statue e dipinti in tutto il Regno di Napoli, pena una multa di cento once d’oro.
Il testo parla della storia secolare dei “sammecalère”, delle loro famiglie, delle forme e dei modelli dei manufatti, delle immagini, del Museo e delle Arti tradizionali del Gargano, del Museo devozionale della Basilica di San Michele, del Museo delle Tradizioni Popolari di Capitanata e non mancano neanche le indicazioni delle grotte- santuario di Cagnano Varano, Orsara di Puglia, Gravina in Puglia, Putignano e Minervino Murge e un ampio capitolo dedicato al mito dell’Arcangelo nelle testimonianze dei viaggiatori insieme ad un vasto atlante iconografico di gran pregio.