Granchio blu avvistato anche in Puglia,Vuolo scrive a Lollobrigida


BARI - Nelle scorse ore, l’europarlamentare di Forza Italia, on. Lucia Vuolo, Membro della Commissione Pesca e Acquacoltura del Parlamento europeo, è stata sollecitata da vari operatori circa una serie di preoccupanti avvistamenti del granchio reale blu anche lungo le coste adriatiche del Sud Italia.

“Attualmente le zone del Sud Italia sono lambite dal problema, ma ci sono stati preoccupanti avvistamenti nelle coste delle Regioni quali Abruzzo, Basilicata e Puglia – si legge nella lettera inviata al Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste On. Francesco Lollobrigida. “Al fine di evitare il proliferarsi del granchio blu nelle zone del Sud Italia – scrive la Vuolo – è indispensabile intraprendere azioni per salvaguardare l’acquacoltura meridionale ed evitare un disastro annunciato. Sono al corrente del fatto che il ministero ha stanziato 2,9 milioni di euro per la cattura e smaltimento del granchio blu ma questi fondi sono stati destinati prevalentemente nelle aree maggiormente colpite del Nord Italia”.

La richiesta è mirata “ad avviare campagne intensive di cattura, attraverso fondi specifici per le aree costiere meridionali interessate da avvistamenti di questa specie distruttiva per evitare conseguenze nefaste sulla filiera alimentare e turistica, sull’economia ittica e salvaguardare i dipendenti delle cooperative e dei consorzi del Sud Italia” conclude poi l’europarlamentare Vuolo.

Ecco il testo integrale della lettera:

Egregio Ministro,

il granchio reale blu (Callinectes Sapidus) è una specie alloctona originaria dell’Oceano Atlantico occidentale che si è rapidamente diffusa nel Mar Mediterraneo e prevalentemente nel Mar Adriatico. L’aumento delle temperature delle acque causato dai cambiamenti climatici ha agevolato la proliferazione di questa specie invasiva provocando danni ambientali, economici e sociali soprattutto nelle aree del Nord Italia.

Il Granchio Blu, essendo una specie resistente ai granchi autoctoni, di cui si nutre, sta portando alla scomparsa di numerose specie autoctone, come i molluschi, vongole, gamberi, cozze, latterini, seppie, spigole, orate, soprattutto giovani causando squilibri al sistema marino nel Mar Adriatico.

Ad aggravare la situazione è anche l’elevata fertilità degli esemplari femmine che possono deporre da 700.000 fino a 8 milioni di uova. Questa riproduzione rapida e incontrollata rappresenta sicuramente un problema allarmante anche per le zone che fino ad ora sono state poco interessate al fenomeno. Attualmente le zone del Sud Italia sono lambite dal problema, ma ci sono stati preoccupanti avvistamenti nelle coste delle Regioni quali Abruzzo, Basilicata e Puglia.

Al fine di evitare il proliferarsi del granchio blu nelle zone del Sud Italia, con la presente sono a chiederLe di intraprendere azioni per salvaguardare l’acquacoltura meridionale ed evitare un disastro annunciato. Sono al corrente del fatto che il ministero ha stanziato 2,9 milioni di euro per la cattura e smaltimento del granchio blu ma questi fondi sono stati destinati prevalentemente nelle aree maggiormente colpite del Nord Italia.

Egregio Ministro, Le chiedo di avviare campagne intensive di cattura, attraverso fondi specifici per le aree costiere meridionali interessate da avvistamenti di questa specie distruttiva per evitare conseguenze nefaste sulla filiera alimentare e turistica, sull’economia ittica e salvaguardare i dipendenti delle cooperative e dei consorzi del Sud Italia.