Un grosso elefante maschio irrompe in un villaggio attratto dall’odore di granaglie e dopo avere scardinato la serranda metallica ad onda, ha iniziato a rovistare con la proboscide all’interno in cerca di cibo riuscendo ad afferrare un sacco con il mangime. Una volta sollevato lo ha portato all’esterno aprendolo, mentre i residenti cercano di fermarlo, urlando e lanciando persino oggetti. Tutti qui sanno che gli elefanti selvaggi se non trovano cibo o non gli viene dato da mangiare, si nutrono dove trovano vegetali commestibili senza troppo riguardo.
Ma la reazione dei residenti del villaggio, seppur terrorizzati è stata sorprendente. Svegliati all’alba dal trambusto provocato dall’elefante, hanno girato un video riprendendo il pachiderma e postando la clip su Facebook senza aggiungere neanche una parola sull’invasione e sui danni provocati dall’elefante. In India l’elefante è un animale sacro, da tutti rispettato come manifestazione del dio Ganesha con testa di elefante. Fatti non isolati.
Abitanti e agricoltori colpiti chiedono alle autorità di trovare soluzioni ma non smettono di guardare con simpatia a questi ingombranti quanto invadenti animali. Anche perché in Asia, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questi fatti sono sempre più frequenti perché l’uomo ha ridotto progressivamente il loro habitat e gli elefanti cercano solo di riappropriarsi quel che gli è stato tolto da industrializzazione e inurbamento.