Il Mediterraneo torna ad essere teatro di tragedia per i numerosi migranti che si mettono in mare spinti dalla disperazione alla ricerca di un futuro migliore. Mercoledì mattina, 10 aprile 2024, si è concluso in tragedia il naufragio nella zona Parpanta Kardamylon di Chios , con la morte tragica di tre bambine di 5, 7 e 10 anni. Secondo le informazioni, la madre, che è tra i soccorsi ed è ricoverata nell'ospedale dell'isola, ha detto alle autorità che i suoi figli sono morti.
Gli agenti della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco sono riusciti a raccogliere i corpi delle ragazze e a trasportarli al porto di Chios. Secondo quanto riportato dai media locali, sono stati prelevati da un'impresa di pompe funebri e saranno portati in ospedale per l'autopsia. Secondo le testimonianze dei migranti, l'imbarcazione che li trasportava è naufragata nella zona, ma non è stata resa nota l'ora del naufragio, per cui i soccorsi sono saliti sulla costa rocciosa di Kardamylos e hanno guardato per un aiuto.
Tre di loro sono riusciti a contattare le autorità e ad avviare così l'operazione di salvataggio, alla quale hanno partecipato tre navi della Guardia costiera e un elicottero. Durante le ricerche sono state salvate 16 persone, tra cui quattro donne e otto bambini, il più giovane di soli 30 giorni. A bordo dell'imbarcazione c'erano 22 persone, numero che emerge anche dalle testimonianze dei soccorsi, secondo cui non risulta nessuno disperso.
Ancora poveri migranti, in questo incidente dei bambini, vittime dell’ennesima tragedia del mare, dichiara Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, colpevoli solo di aver tentato l’ennesimo viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. Le tratte illegali di migranti continuano a togliere vite nel Mediterraneo. Come quella di oggi dove la pericolosa traversata, è costata la vita forse solo a tre piccole creature figli di migranti e rifugiati, che cercano di raggiungere l'Europa a bordo d'imbarcazioni di fortuna per fuggire da guerre e miseria.
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