Netanyahu ribadisce la necessità di un attacco terrestre a Rafah: 'Ci sarà una data'

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha riaffermato con fermezza la necessità di un attacco terrestre a Rafah, sottolineando che questo è cruciale per ottenere la vittoria su Hamas e le altre fazioni armate palestinesi. Netanyahu ha dichiarato con determinazione: "Accadrà: c'è una data".

Le sue parole hanno sollevato preoccupazioni riguardo alla possibilità di negoziati per una tregua, come afferma il movimento islamista palestinese Hamas. Il movimento ha dichiarato che le parole di Netanyahu mettono in dubbio la sincerità degli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco.

Nel frattempo, i negoziati sembrano orientarsi su un possibile periodo di tregua di sei settimane in cambio del rilascio di 40 ostaggi detenuti da Hamas. Tuttavia, il clima rimane teso e incerto.

La situazione nella Striscia di Gaza continua a peggiorare, con altri 15 morti causati dai raid aerei israeliani su Khan Yunis e Maghazi. Gli attacchi hanno aumentato le tensioni già estremamente alte nella regione.

Anche al di fuori del conflitto in Medio Oriente, la situazione è tesa. A Napoli, si sono verificati scontri tra la polizia e i manifestanti anti-NATO/pro-Palestina. Le proteste sono scoppiate in risposta alla crescente violenza nella Striscia di Gaza.

Oggi, è previsto uno sciopero universitario e un presidio alla Farnesina, in segno di solidarietà con il popolo palestinese e per chiedere un'immediata cessazione delle ostilità nella regione. La comunità internazionale resta in attesa di sviluppi e spera in una soluzione pacifica al conflitto in corso.

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