Nuovi dettagli sul sistema 'Sandrino': accuse di corruzione elettorale contro l'ex assessore Maurodinoia


BARI - Emergono nuovi retroscena sul sistema noto come "Sandrino", ideato da Alessandro Cataldo, marito dell'ex assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, coinvolta nell'inchiesta che ha portato a numerosi arresti. Sebbene Maurodinoia abbia presentato le dimissioni dalla carica di assessore e sia uscita dal Partito Democratico, rimarrà in Consiglio regionale come indipendente.

Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura, il sistema "Sandrino" era funzionale soprattutto per garantire l'elezione di Anita Maurodinoia. La consigliera regionale è accusata di aver preso parte a associazioni per delinquere durante le elezioni amministrative e regionali del 2019 e 2020, offrendo o promettendo 50 euro a voto agli elettori per assicurare la sua elezione e quella di altri candidati sostenuti dalla stessa coalizione.

L'accusa nei confronti di Maurodinoia è quella di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Le indagini hanno anche evidenziato i rapporti della consigliera e di suo marito con esponenti del clan Parisi, emersi da precedenti inchieste. Ulteriori elementi potrebbero derivare dalle chat e dal telefono dell'ex assessore, soprattutto a seguito degli arresti di altri politici coinvolti nelle indagini.

Durante le indagini è stato individuato un database con oltre 2000 nominativi, numeri di telefono e fotocopie di carte d'identità e schede elettorali, relativi alle persone a cui è stato dato denaro in cambio del voto. È emerso anche che venivano utilizzati referenti che, in cambio di 10 euro, accompagnavano gli elettori al momento del voto.

Il marito di Maurodinoia, Alessandro Cataldo, è stato descritto come una figura influente con un peso decisionale significativo, in grado di influenzare e convincere gli elettori a votare per i candidati da lui sostenuti, anche attraverso condotte corruttive. Inoltre, enti di formazione e università telematiche sono stati utilizzati per raccogliere voti durante le competizioni elettorali.

Le indagini sono ancora in corso, e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nel corso delle prossime settimane.