Rodàri, il poeta che fu scomunicato dal clero


FRANCESCO GRECO
. ROMA - Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza… 
In Russia era, è conosciuto e amatissimo. Ci si recò più volte. Viaggiò anche in Cecoslovacchia, Bulgaria, Cina. Paesi dove la sua opera è stata ed è tuttora tradotta. 
…vorrei mettermi a vendere, sai cosa? La speranza. “Speranza a buon mercato!”.

Nell’aprile del 1980 se ne andava Giovanni Francesco “Gianni” Rodári, poeta, scrittore, pedagogista, giornalista.

Era nato a Omegna (La Spezia) nel 1920. Dopo il diploma magistrale fece l’insegnante. Era stato partigiano, si iscrisse e militò nel Pci. Fu l’unico scrittore italiano a vincere il prestigioso Premio “Hans Christian Andersen”. La critica lo considera il massimo autore di favole del Novecento.

Per un soldo ne darei ad un solo cliente quanto basta per sei. 
Collaborò all'Unità, poi passò a curare la rubrica per l’infanzia "La Domenica dei Piccoli". Continuò a dedicarsi alla formazione dei bambini fondando 'Il Pioniere', settimanale dei Pionieri d'Italia. 
E alla povera gente che non ha da campare…

Nel '51 il suo primo libro "Il manuale del Pioniere" gli costò la scomunica da parte del Vaticano che lo definì “ex seminarista cristiano diventato diabolico”: si dice che nei cortili degli oratori italiani, i preti accendessero il fuoco con i suoi libri finiti all’indice. Erano gli anni dei “blocchi”, della Guerra Fredda. Darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare.

Rodàri successivamente fondò 'Avanguardia', pubblicazione nazionale della FGCI. Collaborò come autore con RAI e BBC. Il poeta sarebbe attuale anche oggi: si batté infatti per una scuola pubblica laica, democratica, antifascista.

Io so gli odori dei mestieri: di noce moscata sanno i droghieri; sa d'olio la tuta dell'operaio; di farina il fornaio;
Un attacco di cuore lo debilitò. Non si riprese più. Morì a soli 60 anni per “complicazioni cardiache” dopo un intervento chirurgico. Riposa al Cimitero Monumentale del Verano, a Roma.
…sanno di terra i contadini; di vernice gli imbianchini; sul camice bianco del dottore di medicine c'è un buon odore. I fannulloni, strano però, non sanno di nulla e puzzano un po'.

Dando un concept alla sua poetica, scrisse: «È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi». ('Parole per giocare')

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