Sicurezza a Lecce, Poli Bortone: 'Ora Salvemini chiede Esercito, prima non aderì a profetto strade sicure (dell'Esercito)'


LECCE
- "Sul tema sicurezza, che riguarda da vicino anche la nostra città, mi sembra che emerga con una certa evidenza un approccio contraddittorio al problema da parte del sindaco Salvemini. Nei giorni scorsi, come riportato dagli organi di informazione, il sindaco scriveva al prefetto Luca Rotondi per evidenziare l'opportunità di un impiego dell'Esercito in alcune zone 'calde' della città, teatro di episodi che hanno creato situazioni di rischio per l'ordine pubblico. Ma anche in questo caso la memoria dei fatti ci aiuta a decifrare meglio il divario tra le dichiarazioni rese in questi giorni e alcune scelte fatte a monte. Mi spiego e lascio giudicare. In Puglia il progetto 'Strade sicure' voluto dall'Esercito è stato assunto dalle città di Bari, Foggia, Taranto e Brindisi, mentre in Basilicata dalla città di Potenza. Ora, sembra che il sindaco di Lecce non abbia inteso aderire a quel progetto. In particolare, proprio Lecce avrebbe dovuto esserne la base operativa. Ma questa successivamente è stata spostata a Bari proprio in virtù della mancata adesione del capoluogo salentino. Mi domando, allora, come si possa oggi invocare la presenza dell'Esercito alla stazione quando in precedenza vi era stata una scelta differente proprio rispetto a quel piano di prevenzione che lo stesso esercito aveva concepito e proposto, con lo scopo di contribuire alla sicurezza delle nostre strade e dei luoghi pubblici che presentano le maggiori criticità. Salvemini ce lo spieghi, ora".

Lo afferma in una nota la candidata sindaco per il centrodestra Adriana Poli Bortone.

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