BARI - “Nel pomeriggio di ieri il bambino palestinese di 10 mesi affetto da Sma di tipo 1 che abbiamo accolto in Puglia per assicurargli le migliori cure, è stato sottoposto all’infusione della terapia genica presso l’ospedale “Giovanni XXIII” di Bari e resterà nei prossimi 90 giorni in stretto monitoraggio clinico”.
A darne notizia è il presidente della Regione Puglia.
“La terapia – prosegue il presidente - è stata somministrata dal neurologo pediatrico che ha preso in carico il paziente quando è arrivato il 28 marzo a Bari con i suoi genitori. Se il piccolo fosse rimasto a Ramallah, ormai privo della terapia che stava seguendo, la malattia neurodegenerativa non gli avrebbe lasciato speranze di vita. Grazie a una collaborazione istituzionale tra la Regione Puglia e il Governo, nella persona del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato possibile accogliere l’appello dell’Associazione Famiglie Sma e accoglierlo in Italia”.
“Siamo felici – aggiunge il Direttore Generale dell’AOU “Policlinico di Bari” - di aver offerto una nuova possibilità di vita a questo bambino a cui la guerra ha negato cure tempestive e adeguate. Un ringraziamento va anche a medici e operatori sanitari per l’impegno, la professionalità e l’umanità dimostrata anche in questo caso”.
“La terapia – prosegue il presidente - è stata somministrata dal neurologo pediatrico che ha preso in carico il paziente quando è arrivato il 28 marzo a Bari con i suoi genitori. Se il piccolo fosse rimasto a Ramallah, ormai privo della terapia che stava seguendo, la malattia neurodegenerativa non gli avrebbe lasciato speranze di vita. Grazie a una collaborazione istituzionale tra la Regione Puglia e il Governo, nella persona del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato possibile accogliere l’appello dell’Associazione Famiglie Sma e accoglierlo in Italia”.
“Siamo felici – aggiunge il Direttore Generale dell’AOU “Policlinico di Bari” - di aver offerto una nuova possibilità di vita a questo bambino a cui la guerra ha negato cure tempestive e adeguate. Un ringraziamento va anche a medici e operatori sanitari per l’impegno, la professionalità e l’umanità dimostrata anche in questo caso”.