BARI - Recenti sviluppi nell'inchiesta condotta dalla Procura di Bari hanno portato alla luce nuovi dettagli sulla figura di Alessandro Cataldo, marito dell'ex assessore regionale Anita Maurodinoia, coinvolto nell'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale.
Secondo quanto riportato dalle carte processuali, uno dei collaboratori più stretti di Cataldo avrebbe pronunciato la frase: "A quello non lo fottono manco 200 magistrati", rivelando un atteggiamento di sicurezza e arroganza del soggetto coinvolto nell'inchiesta. Inoltre, dalle indagini è emerso che Cataldo era consapevole di essere intercettato e avrebbe escogitato diversi stratagemmi per eludere il controllo degli inquirenti.
Nonostante tali tattiche, Cataldo è stato comunque coinvolto nell'inchiesta della Procura, che sta cercando di ricostruire la natura del denaro utilizzato per la presunta compravendita di voti durante le elezioni comunali di Grumo, Triggiano e Bari, nonché alle elezioni regionali del 2020. In particolare, si sta indagando sui presunti 50 euro promessi a preferenza e sulle modalità con cui sarebbero stati impiegati.
Parallelamente, le autorità stanno approfondendo la composizione del patrimonio della famiglia Cataldo-Maurodinoia, che sembra contare su un considerevole numero di immobili, terreni e beni situati a Triggiano e nel territorio barese. Tra questi, spicca una villa di lusso situata a Polignano a Mare.
L'inchiesta è ancora in corso e le autorità competenti stanno continuando a raccogliere prove e testimonianze al fine di fare piena luce sui presunti reati commessi. Ulteriori sviluppi verranno resi noti man mano che l'indagine procede.