BARI - Gaetano Caputi, trentenne di Bari, è stato rinviato a giudizio per omicidio stradale pluriaggravato, in relazione al terribile incidente stradale che ha provocato la morte di tre giovani: Sara Grimaldi (19 anni), Elisa Buonsante (25 anni) e Michele Traetta (21 anni), oltre al grave ferimento di un quarto ragazzo. L’incidente è avvenuto l'11 dicembre 2022 sulla Statale 96, nel territorio di Modugno, alle porte di Bari.
Lunedì 20 maggio 2024, il Tribunale di Bari ha ospitato l’udienza preliminare, presieduta dal Gup, dottoressa Rossana De Cristofaro. Il giudice ha riscontrato la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero, dottor Manfredi Dini Ciacci, respingendo le richieste della difesa dell'imputato. Caputi, infatti, aveva chiesto il rito abbreviato condizionato all’effettuazione di una perizia sulla dinamica del sinistro, ma il giudice ha ritenuto la ricostruzione dell’incidente già sufficientemente chiara. La prima udienza dibattimentale è stata fissata per il 3 ottobre 2024, davanti al giudice monocratico dottor Mario Mastromatteo.
Secondo la Procura, Caputi è l’unico responsabile dell’incidente. Procedendo sulla corsia di sorpasso della SS 96 a una velocità di 120 chilometri all'ora, su un tratto dove il limite era di 50 km/h, ha tentato un sorpasso da destra in una situazione di pericolo, causando la collisione con un autobus e provocando la tragica perdita di vite umane e gravi ferimenti. Il conducente dell'autobus, inizialmente indagato, è stato successivamente scagionato.
La dinamica dell’incidente è stata devastante: la Mini One guidata da Caputi si è schiantata contro un muro di cemento armato, sbalzata a circa trenta metri di distanza. Michele Traetta è deceduto sul colpo, mentre Elisa Buonsante e Sara Grimaldi sono spirate poco dopo il trasporto in ospedale. Giovanni Sforza, l’altro passeggero, ha riportato lesioni gravissime.
I familiari delle vittime, assistiti da Studio3A-Valore S.p.A. e dall’avvocato Fabio Ferrara del Foro di Bari, chiedono una giustizia esemplare. L’inchiesta, corroborata dalle ricostruzioni dell’ingegnere forense Pietro Pallotti, ha evidenziato la condotta gravemente imprudente di Caputi.
Anna Mideja, madre di Sara Grimaldi, ha espresso in una toccante lettera-monito la richiesta di una condanna severa e senza sconti per Caputi. La decisione del Gup di procedere con il rinvio a giudizio ha fornito un segnale di speranza per le famiglie delle vittime, che confidano in una risposta forte e giusta dal processo.