Arte nella natura, a Borgo Turrito l’invasione degli uccelli di cera


FOGGIA – L’arte che interagisce con la natura, svelandone potenza e fragilità in relazione col tempo, i cambiamenti climatici, lo sguardo e l’azione dell’uomo, la materia e la sua trasformazione. Venerdì 14 giugno 2024, a partire dalle ore 20, tra gli ulivi e i vigneti di Borgo Turrito, nella sede dell’azienda a Borgo Incoronata, una serata-evento dalle ore 20 inaugurerà l’installazione intitolata “Rossi Cardinali”, opera di Francesco Petrone, accompagnata da un testo critico di Chiara Guidoni.

Un viale di alberi di ulivo, ‘costellato’ da una moltitudine di uccelli cardinali in cera rossa, accoglierà le persone che lo attraverseranno liberando il loro sguardo verso l’alto.

In occasione dell’inaugurazione, alla presenza dell’artista, è prevista anche la partecipazione di Roberto Galano, regista, attore e direttore del Teatro dei Limoni di Foggia, con una conversazione a due e una lettura dedicata.

L’OPERA. L’installazione sarà attiva e visitabile fino al 31 agosto. Questo permetterà di coglierne evoluzione, cambiamento e trasformazione generati dall’agire del tempo e degli agenti atmosferici sulla materia, la cera, che cambia forma e può arrivare a dissolversi se esposta lungamente al sole e all’azione di caldo, pioggia e vento. La genesi dell’opera sarebbe quindi da ricercare in un doppio binario, che da un lato analizza la figura dell’uccello cardinale, in particolare modo nella sua valenza simbolica e cromatica, e dall’altro, attraverso l’utilizzo di un materiale come la cera, abbraccia una riflessione più ampia sul rapporto dell’uomo con le forze naturali. Gli uccelli rappresentano il rapporto fra la terra e il cielo, fra ciò che è terreno e ciò che è divino: una creatura capace di abitare entrambe queste sfere e di esserne perciò messaggero. Il rosso è invece il colore che allude alla passione e al sangue, colore vivo e vivificante, ma contemporaneamente foriero di una sfera sensibile profonda e umana. Anche l’ulivo, per cui l’istallazione è stata pensata, ha un significato che spazia dal mito alla tradizione cristiana: albero caro ad Atena che lo donò al popolo ateniese, ma anche il simbolo degli ultimi momenti prima della passione di Cristo. La cera, invece, materiale morbido e plasmabile, allude alla possibilità di mutamento, di trasformazione, in particolare, in questo senso, una trasformazione collegata agli agenti naturali: l’installazione inaugurerà la stagione estiva, contraddistinta in questi ultimi anni da temperature alte, siccità, o fenomeni atmosferici potenti e incontrollati: l’azione umana, che l’artista rappresenta attraverso la sua azione e creazione, sottostà inevitabilmente a quella della natura, che ha tentato in passato di plasmare, ma che, sempre più palesemente, lo consuma, pagando il dazio di maltrattamento perpetrato per secoli.

NATO A FOGGIA. Francesco Petrone è un artista foggiano di 46 anni. Nato a Foggia, laureatosi con lode presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo dauno, ha lavorato come scenografo per il teatro e il cinema. È docente del Liceo Artistico Argan di Roma. Le opere di Francesco Petrone non asseriscono mai, intendono invece suggerire meccanismi e suscitare riflessioni che l’artista ricerca nell’andamento delle cose del mondo, siano esse umane o naturali. Il suo rapporto con il divino e la spiritualità ha un approccio laico e ricerca nella Natura la sua forma più alta e pura, alludendo a una tradizione religiosa che riguarda più l’identità che un vero e proprio credo. La sua traccia si muove spesso nell’ossimoro, nella coincidenza e complementarità degli opposti, in cui il tutto è maggiore della somma delle parti. Artista votato alla circolarità, riconosce la coincidenza dei concetti di inizio e di fine, se ne fa messaggero, attraverso forme, idee e materiali. Il vernissage è a ingresso libero ma è consigliata la prenotazione al link

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