Cibus: il valore dell’agroalimentare Made in Italy sale a 620 miliardi

(Pixabay)

Il valore della filiera agroalimentare allargata sale a 620 miliardi di euro, con il cibo Made in Italy che assume un ruolo sempre più centrale per la crescita economica del Paese. Ad affermarlo è l’analisi Coldiretti su dati centro studi Divulga diffusa in occasione dell’inaugurazione del Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione a Parma, che apre al Padiglione 07-08 – Stand K 024 con un incontro alla presenza, tra gli altri, del presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini, del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida e di quello delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso.

Un settore con 4 milioni di lavoratori. Il made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati – sottolinea Coldiretti – ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Un patrimonio del Paese sostenuto dai primati dell’agricoltura italiana, che vanta il primo posto in Ue per valore generato per ettaro, quasi 3000 euro, il doppio rispetto ai “cugini” francesi e i 2/3 in più dei tedeschi. 

Ma le campagne nazionali hanno anche la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali e Campagna Amica: la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.

In crescita l’export. Un valore aggiunto che si riflette anche sulle esportazioni agroalimentari made in Italy che nei primi due mesi del 2024 sono salite in valore a quota 11 miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Un inizio positivo che va a migliorare il record di sempre fatto registrare lo scorso anno con 64 miliardi.

Senza dimenticare che, oltre al cibo più amato nel mondo, l’agricoltura italiana produce quelli che possono essere considerati veri e propri beni pubblici: tutela del paesaggio, biodiversità, salute e benessere, contrasto ai rischi idrogeologici, coesione territoriale, baluardo allo spopolamento delle aree marginali, turismo, territorio, energie rinnovabili.

“I successi del Made in Italy a tavola sono indissolubilmente legati all’agricoltura nazionale come ha da tempo compreso quella parte dell’industria alimentare d’eccellenza che ha fondato il suo successo sul prodotto 100% italiano dal campo alla tavola – spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Una garanzia di trasparenza verso i consumatori ma anche un atto di patriottismo verso il Paese, poiché è creando ricchezza sul territorio che si sostiene l’economia nazionale”.

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