LUCERA - Dalla commistione delle arti, dall’incontro tra linguaggi differenti, possono generarsi idee di crescita per un territorio. E’ questo il risultato del progetto “Terrae: Intrecci d’Arte” che, la settimana scorsa, è stato promosso nel comprensorio foggiano dall’associazione culturale Utò-Lo Spazio della Luce e il Rotary Club Lucera presieduto da Luigi Fantetti. Ispirandosi al concept delle Quadrerie seicentesche - che precedettero la nascita dei musei senza seguire criteri cronologici ma accostando le opere nelle dimore nobiliari secondo un’armonia di insieme - lo spazio laboratoriale di Utò, sito in via Pignatelli 14 a Lucera, ha ospitato una mostra collettiva con le opere di ventiquattro creativi del territorio, tra professionisti ed outsider, che si sono messi in dialogo con le proprie tecniche di pittura, installazione, arte digitale, scultura e fotografia.
La mostra contemporanea “Terrae: Intrecci d’Arte" ha costituito un piano progettuale sviluppato da Utò-Lo Spazio della Luce, insieme al presidente della commissione eventi sportivi e culturali del Rotary Lucera Simone Salinno e alla giornalista specializzata in media relations, pr e networking Danila Paradiso, che è nato come un consequenziale sviluppo di un incontro avvenuto a Lucera e borghi dauni circostanti, tra il panorama artistico locale ed il professore di Arte e Visual Design alla St. John's University di New York Paul Fabozzi. L’artista visuale statunitense - le cui opere sono incluse in numerose mostre a New York, Filadelfia, Los Angeles, San Francisco, Roma, Londra e Busan - ha avuto un confronto concettuale e pratico con l’associazionismo e le personalità artistiche del territorio con l’obiettivo di mettere in cantiere gli elementi di un programma di residenza d’artista che sarà promosso dall’accademico statunitense nel comprensorio daunio nel 2025. “Questa idea progettuale è ammirevole e denota la propensione alla creatività dal valore sociale di Lucera, incastonandosi nello scenario importante del prossimo anno, quando la nostra città sarà Capoluogo pugliese della Cultura” ha detto il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, intervenuto alla mostra “Terrae: Intrecci d’Arte".
L’idea di Residenza d’Artista tra il professore universitario Paul Fabozzi e il comprensorio foggiano è stato già tracciato. Illuminante, sotto questo profilo, l’incontro che è avvenuto a Borgo San Giusto (nel comune lucerino), nello spazio artistico-laboratoriale del pittore, scultore e incisore Salvatore Lovaglio, che si è messo in dialogo con il collega americano Fabozzi. Sul tavolo due correnti di pensiero: Lovaglio già docente di Decorazione alle Accademie di Belle Arti di Brera, Foggia e Bari; Fabozzi attuale insegnante di Arte e Visual Design alla St. John’s University. La vocazione per l’arte, che accomuna entrambi i maestri, ha portato a realizzare alcuni lavori di incisione calcografica, che di fatto costituiscono una commistione culturale. Per la relativa attuazione si è partiti dalla figurazione grafico-digitale degli spazi impressi dal prof. Fabozzi che, nel suo stile artistico, documentando fotograficamente gli anfratti del territorio, catturandone le ombre di edifici, le ha trasferite graficamente sul personal computer, assemblandole secondo dinamiche di indagine sensoriale dei luoghi. Tali forme revisionate sono confluite su una lastra di ferro, sulla quale il prof. Lovaglio ha dato l’imprinting nella incisione da realizzare. Attraverso l’uso di inchiostro calcografico, il feltro, la cartavetra, la lastra incisa, il foglio cotonato, la carta inumidita, il torchio pressante, si è dato vita alla stampa dell’opera d’arte.
Dal luogo cristallizzato nello spazio sino alla evoluzione artistica rappresentata dall’opera calcografica. Una fusione di luoghi e spazi, di postulati artistici, di territori, di menti. Da Lucera viene dunque lanciato un progetto di residenza d’artista, che genera un ponte dalla Puglia a New York e viceversa.