Formazione, Puglia: in 15 anni quasi 55mila imprese aderenti a FondItalia per oltre 25 milioni di euro di contributi erogati


BARI
- Nei 15 anni di attività di Fondi Interprofessionali, la Puglia si è dimostrata la regione italiana dove l’attenzione alla formazione continua dei lavoratori è stata intrapresa dalle aziende del territorio con maggiore tenacia e convinzione. Sono, infatti, oltre 230mila i lavoratori pugliesi che hanno aderito, dal 2010 (anno di istituzione dei fondi interprofessionali per la formazione), a FondItalia per un totale di 54.898 imprese. In percentuali, il 27% dei lavoratori e il 37% delle aziende aderenti a FondItalia si trovano in Puglia. I dati sono emersi dall’edizione 2024 del Rapporto FondItalia che, ogni due anni, viene pubblicato dal Fondo per tracciare l’andamento della formazione continua nel nostro Paese e che è stato presentato questa mattina in anteprima nazionale nel Centro Congressi della Nuova Fiera del Levante di Bari.

A fare gli onori di casa, Gaetano Frulli, presidente della Nuova Fiera del Levante: «Per noi è fondamentale incentivare chi promuove la formazione delle competenze, perché, al di là del capitale economico di un’impresa, ci sono le persone che possono fare la differenza nella competizione globale. Come Fiera del Levante, un’azienda che incide in maniera importante sul territorio, dico che è necessario che tutti insieme facciamo sistema e squadra per aiutare gli imprenditori a identificare le strategie migliori per stare sul mercato».

In apertura di lavori, Alessandro Delli Noci, assessore allo Sviluppo economico, Competitività, Attività economiche e Consumatori della Regione Puglia, ha ricordato quanto «i dati positivi dell’economia pugliese sono anche merito delle imprese che hanno investito sul tema delle competenze. La nostra Regione -ha continuato- cresce perché ha generato un ecosistema assolutamente attrattivo, interessante anche rispetto ad altre parti d'Italia. Bisogna continuare a lavorare, soprattutto su un tema delicato come quello del disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e presenti sul mercato, puntando in particolare sulla formazione specialistica. La Puglia è stata attrattiva perché anzitempo ha investito sul tema dell'innovazione digitale. Nei prossimi anni, la sfida sarà quella dell'intelligenza artificiale - senza dimenticare sostenibilità, transizione energetica ed economia circolare - da affrontare con un reskilling delle competenze».

L’area geografica in cui le imprese aderenti risultano maggiormente concentrate è quella del Sud e delle Isole con il 64% del totale.

«Il nostro biennale appuntamento con la presentazione del Rapporto -ha detto Francesco Franco, presidente di FondItalia- vuole significare un’occasione per animare e rinvigorire il dialogo sul territorio con le imprese che credono nella formazione dei propri dipendenti come volano per la crescita della propria organizzazione nell’attuale mercato del lavoro. Il roadshow in programma per la presentazione del Rapporto 2024 parte proprio da Bari, il capoluogo pugliese, dove trovano sede il 37% delle imprese aderenti al Fondo e oltre il 27% dei lavoratori. La Puglia, fin dal 2009 anno di istituzione dei Fondi Interprofessionali, si è sempre dimostrata attenta e partecipe alla formazione continua dei lavoratori, sfatando il mito tutto nostrano che siano le regioni del Nord del Paese le più meticolose promotrici di una costante professionalizzazione dell’economia e del lavoro».

Nel dettaglio, il 93% delle imprese pugliesi che hanno aderito a FondItalia sono "microimprese", ossia con meno di nove dipendenti (per un totale di oltre 150mila lavoratori) mentre il 6% sono piccole imprese con un numero di dipendenti compresi tra le 10 e le 49 unità professionali (per un totale di oltre 61mila dipendenti). La provincia più rappresentata è quella di Bari con il 46% delle imprese e il 49% dei lavoratori, seguite da quella di Lecce (18% di imprese e 17% di lavoratori) e da quella di Barletta/Andria/Trani (12% di imprese e sempre 12% di lavoratori). Dal 2010, anno di inizio dell’attività dei Fondi inteprofessionali, le aziende pugliesi hanno beneficiato di quasi 27 milioni di euro per l’erogazione di progetti in formazione. Anche in questo frangente, la provincia che ha beneficiato di più dei contributi è stata quella di Bari (per il 55%), seguita da quella di Lecce (20%) e dalla Bat con il 14%.

«Il 50% delle micro e piccole imprese aderenti a FondItalia viene coinvolta in attività formativa - ha sottolineato il Direttore del Fondo Egidio Sangue -. Un dato che ci inorgoglisce e che ci rende ottimisti sulla capacità delle imprese, soprattutto piccole e micro, di valorizzare il capitale umano a disposizione. Il calo demografico che stiamo vivendo aggraverà nel futuro prossimo la già preoccupante scarsità di forza lavoro nel nostro paese. Per questo - prosegue Sangue - è necessario un impegno serio e strutturato sull’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, per riqualificare il capitale umano e non disperdere capacità. E questo vale anche non soltanto per i dipendenti ma anche per i datori di lavoro. Ormai da qualche tempo fra le proposte di FondItalia c’è quella di inserire nei percorsi di formazione finanziata anche gli imprenditori, perché sono loro che guidano le aziende e i lavoratori e come tali devono poter essere costantemente aggiornati. Presentare il Rapporto 2024 sui territori - conclude il Direttore di FondItalia - è per noi un’enorme opportunità per cogliere più da vicino le esigenze e le particolarità dei tessuti produttivi locali in modo da comprendere quali possono essere i migliori strumenti da mettere a disposizioni delle imprese».

Il convegno - organizzato in collaborazione con UGL (Unione Generale del Lavoro) e FederTerziario - è stato ospitato da FederTerziario Puglia. Alla tavola rotonda che si è sviluppata sui temi della formazione professionale e delle competenze, hanno partecipato Vincenzo Abbrescia (Segretario Confederale UGL), Dario Montanaro (Presidente ANCL), Egidio Sangue (Direttore FondItalia), Emanuela D’Aversa (Responsabile delle Relazioni industriali di FederTerziario).

«Quest’anno FondItalia ha scelto un tour itinerante che toccherà sei città, proprio per dare risalto ai territori - commenta a margine dell’evento Alessandro Franco, segretario generale di FederTerziario -. La scelta stessa di aprire gli incontri partendo dalla Puglia è per noi motivo di orgoglio. Come Associazione Regionale crediamo nell’importanza della formazione continua e indirizziamo le aziende non solo verso la formazione relativa alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, formazione ora più che mai imprescindibile, ma anche verso la formazione relativa all’accrescimento delle competenze finalizzato al miglioramento della competitività delle nostre Micro e Piccole Imprese, spesso ai margini delle Politiche economiche, ma che, se ben indirizzate, possono rappresentare il volano dell’economia italiana. A tal proposito vorrei sottolineare che la Confederazione Federterziario, è da sempre impegnata con proposte migliorative relative alla formazione continua, indirizza verso nuovi percorsi di formazione che consentano l’adeguamento delle competenze professionali alle evoluzioni del mercato del lavoro, perché la formazione è per Federterziario uno strumento necessario e imprescindibile per colmare il gap che intercorre tra domanda e offerta di lavoro. Proprio per questo una delle più importanti sfide che la Confederazione si è posta è relativa alla proposta inviata al Governo sulla valorizzazione e potenziamento dei Fondi Interprofessionali, al fine di allargare il raggio di azione della formazione, coinvolgendo nell'azione formativa oltre ai dipendenti, anche i datori di lavoro di imprese con meno di 15 dipendenti».

L’appuntamento di Bari rappresenta il primo di sei incontri strutturati in uno roadshow che toccherà anche le città di Milano (29 maggio), Torino (30 maggio), Palermo (20 giugno), Napoli (4 luglio) e Roma (3 ottobre).

«Dal Rapporto 2024 - dichiara Vincenzo Abbrescia, segretario confederale UGL - emerge come siano sempre più le microimprese che scelgono di aderire a FondItalia. Per loro il Fondo si conferma infatti un asset importante per soddisfare il fabbisogno formativo dei dipendenti. Una buona notizia che conferma la mission di FondItalia: tradurre in realtà le richieste di formazione continua delle aziende».

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