Oltre alla stagione 2023-2024, che ha riportato il Bologna in vetta alla classifica della serie A e in Champions League, per la squadra rossoblù c’è un’altra stagione indimenticabile, quella del 1963-64. Un anno – documentato dalle foto di Walter Breveglieri, tra i più importanti fotografi bolognesi dell’epoca – dove la squadra giovane, ambiziosa e pien di talenti, guidata da Fulvio Bernardini e con Renato Dall’Ara come presidente e padre, pare imprendibile. Il Bologna gioca un gran calcio e grazie ad una difesa ermetica resta al vertice per tutto il campionato, prima duellando con il Milan poi con l’Inter. I gol si susseguono e partita dopo partita. Il club, trascinato da Giacomo Bulgarelli, sfida dopo sfida conquista gradualmente la vetta della classifica. Non senza difficoltà e battute d’arresto.
Non ci sono, infatti, solo gli avversari in campo, c’è anche il Dio Pallone che mette a dura prova lo spirito dei rossoblù. A marzo scoppia il caso doping, con cinque giocatori coinvolti, la penalizzazione e la squalifica per Bernardini. E poi il caso Pascutti in Nazionale, gli infortuni, la morte di Dall’Ara a pochi giorni dallo spareggio. Per aggiudicarsi lo scudetto, infatti, il Bologna deve soffrire fino all’ultimo
Il campionato di Serie A 1963-1964 si conclude con una partita extra tra i rossoblù e l’Inter di Helenio Herrera, neo Campione d’Europa. Si gioca nel caldo di Roma il 7 giugno e, per sorprendere l’avversario, Bernardini fa una mossa che nessuno si aspetta. E schiera una formazione che lascia tifosi e appassionati senza fiato: Negri in porta, Janich libero, Tumburus davanti a lui, a sinistra Pavinato, a destra ma non troppo Furlanis, poi Fogli e Bulgarelli in mediana, Perani largo a destra, Nielsen centravanti e Haller mezz’ala sinistra più largo del solito. E poi, nello spazio alla destra di Furlanis, quello occupato solitamente dallo stesso giocatore, il Dottore scrive Capra. Un gruppo fortissimo, che poterà il Bologna nell’Olimpo del calcio e regalerà ai rossoblù lo Scudetto ventitré anni dopo l’ultimo titolo.
Sessant’anni dopo, questo libro racconta la storia di quella stagione dal punto di vista dei protagonisti con le loro emozioni, i sentimenti, i pensieri e le parole. È una storia di calcio e di vita, di amicizia e di fratellanza, di sofferenza e di gioia. È la storia di uno Scudetto che fu molto di più di un semplice titolo.
Non ci sono, infatti, solo gli avversari in campo, c’è anche il Dio Pallone che mette a dura prova lo spirito dei rossoblù. A marzo scoppia il caso doping, con cinque giocatori coinvolti, la penalizzazione e la squalifica per Bernardini. E poi il caso Pascutti in Nazionale, gli infortuni, la morte di Dall’Ara a pochi giorni dallo spareggio. Per aggiudicarsi lo scudetto, infatti, il Bologna deve soffrire fino all’ultimo
Il campionato di Serie A 1963-1964 si conclude con una partita extra tra i rossoblù e l’Inter di Helenio Herrera, neo Campione d’Europa. Si gioca nel caldo di Roma il 7 giugno e, per sorprendere l’avversario, Bernardini fa una mossa che nessuno si aspetta. E schiera una formazione che lascia tifosi e appassionati senza fiato: Negri in porta, Janich libero, Tumburus davanti a lui, a sinistra Pavinato, a destra ma non troppo Furlanis, poi Fogli e Bulgarelli in mediana, Perani largo a destra, Nielsen centravanti e Haller mezz’ala sinistra più largo del solito. E poi, nello spazio alla destra di Furlanis, quello occupato solitamente dallo stesso giocatore, il Dottore scrive Capra. Un gruppo fortissimo, che poterà il Bologna nell’Olimpo del calcio e regalerà ai rossoblù lo Scudetto ventitré anni dopo l’ultimo titolo.
Sessant’anni dopo, questo libro racconta la storia di quella stagione dal punto di vista dei protagonisti con le loro emozioni, i sentimenti, i pensieri e le parole. È una storia di calcio e di vita, di amicizia e di fratellanza, di sofferenza e di gioia. È la storia di uno Scudetto che fu molto di più di un semplice titolo.