Il 28 maggio si ricorda all’Ateneo di Bari il prof. Franco Salonna

VITTORIO POLITO – Martedì 28 maggio, alle ore 17,00, presso la Cappella dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” (Palazzo Ateneo), sarà celebrata la funzione religiosa in memoria del Prof. Franco Salonna (1928- 2023), stimato otorinolaringoiatra e audiologo, già primario del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale “Di Venere” di Bari-Carbonara. Dopo la cerimonia religiosa seguirà, nell’Aula Magna dello stesso Ateneo, un momento di ricordo in occasione del quale prenderanno la parola colleghi, amici ed estimatori dell’illustre professionista.

Il Prof. Franco Salonna ha svolto una importante carriera scolastica e a soli 17 anni si diploma al liceo Orazio Flacco, dimostrando le sue attitudini allo studio e al sacrificio. Durante il liceo non disdegna attività sportive come il calcio, partecipando a tornei studenteschi e, anticipando caratteristiche calcistiche che prenderanno piede negli anni ’70-’80. All’Università il suo percorso di studi è stato eccezionale, laureandosi a 23 anni con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia. Nel 1954 si specializza in Otorinolaringoiatria e inizia da subito a frequentare la Clinica diretta dal prof. Gualtiero Lugli.

Disponibile con tutti e per tutti, curava molto l’aspetto medico e umano, entrando in sintonia con il paziente, supportando aspetti psicologici e familiari. Poco dopo iniziò a dirigere la Cattedra di Audiologia occupandosi degli aspetti funzionali e patologici dell’organo uditivo. Ricordo la sua partecipazione alle relazioni ufficiali, in particolare, nel 1963 sulle paralisi laringee e sul mascheramento uditivo. Autore di oltre 100 pubblicazioni, ha lasciato la clinica ricoprendo l’incarico di primario, prima all’Ospedale di Foggia, nel 1972 e poi al “Di Venere” di Bari-Carbonara, pochi mesi dopo. La vita professionale è stata contrassegnata da umiltà, umanità, signorilità, altruismo e rispetto del prossimo, caratterizzando la figura di uomo, docente e medico. È stato per tanti anni un punto di riferimento per colleghi, studenti e numerosi pazienti. È stato un galantuomo come pochi, un signore di altri tempi, sempre disponibile e cortese con tutti ed aveva rispetto di chiunque avesse rapporti con lui, indipendentemente dal ruolo sociale ed economico rivestito.

Ha creato al Di Venere la sezione di Logopedia con la collaborazione della dott.ssa Campanella che è stata la vera conduttrice di tale sezione, coadiuvata dalle logopediste Bellini e Signorile, seguendo e curando migliaia di pazienti con maestria ed empatia. Tantissimi pazienti, colleghi e amici si ricorderanno certamente di questo indispensabile ausilio riabilitativo ed io stesso posso attestare la validità di questo servizio avendone personalmente usufruito.

Le sue priorità erano il lavoro e lo studio, per soddisfare la grande sete di conoscenza. La sua eleganza, il suo sguardo sornione, i suoi occhi sempre sorridenti rimarranno nel cuore di tutti. Ha continuato a lavorare fino all’età di 91 anni, e negli ultimi venti anni si è dedicato con grande successo anche alla medicina omeopatica. Era soprattutto un chirurgo eclettico, forse l’ultimo otorinolaringoiatra che sapeva fare tutto dalle laringectomie alle timpanoplastiche e alle maxillectomie. I pazienti lo amavano. Anche dopo il pensionamento ha continuato a lavorare come consulente all’Ospedale di Acquaviva (BA).

Il suo desiderio di entrare nella vita dei pazienti, la sua empatia, il suo sentire l’altro, restino di insegnamento per il figlio Ignazio, otorinolaringoiatra e audiologo anch’egli, per i suoi nipoti e per tutti i medici e tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo. Molti lo hanno definito: un UOMO, un MODELLO, non diceva mai una brutta parola, e non parlava mai male di nessuno comprendendo e giustificando, sempre.

Aveva la grande umiltà di saper ascoltare chiunque. Non avremo più la sua presenza fisica, ma l’essenza dei suoi insegnamenti di scienza e di vita rimarranno di esempio per tutti, ovunque.

Chi scrive, ha avuto l’onore di collaborare con lui e lo ricorda quando si rifugiava in biblioteca per lo studio e le ricerche bibliografiche, un illustre clinico, ma soprattutto un amico, che per tanti anni è stato un riferimento per medici, colleghi, studenti e per i numerosi pazienti che si sono avvalsi della sua insostituibile opera.

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