Jacopo Cullin arriva in Puglia con il nuovo spettacolo 'E' inutile a dire': 'Bari è una città splendida, amo il lungomare e il suo popolo'

(Foto di Gianfranco Mura)

BARI - L'abbiamo visto recitare nei panni del poliziotto Esposito nella fiction di successo 'Le indagini di Lolita Lobosco'' e, adesso, arriva a teatro con uno spettacolo imperdibile.  “È inutile a dire!” nasce nel 2019 dalla penna di Jacopo Cullin, con la precisa volontà di esplorare e approfondire con sottile ironia e raffinata comicità, le dinamiche relazionali che caratterizzano il nostro tempo. Attraverso le gag divertenti di tre dei suoi storici personaggi (Signor Tonino, Salvatore Pilloni e Angioletto Biddi 'e Proccu), l’autore evidenzia problemi e fragilità della società attuale  dominata dalla precarietà delle relazioni. 

Lo spettacolo di Jacopo Cullin, che ha conquistato i teatri di tutta Italia, l'11 maggio arriva al Teatro AncheCinema di  Bari.

A maggio torni a teatro e a Bari, con lo spettacolo “È inutile a dire”. Cosa dobbiamo aspettarci? 

Uno spettacolo comico sull’attualità e su come sono cambiate le nostre vite con l’avvento dei social. Utilizzerò 3 dei miei personaggi storici che faccio da oltre 20 anni in Sardegna e attraverso gag e situazioni rideremo un po’ di noi stessi e dei nostri vizi. È uno spettacolo che porto in giro da 4 anni e che ci fa davvero divertire tantissimo, si crea una bella sintonia col pubblico.  

Bari, la città della fiction di successo “Le indagini di Lolita Lobosco”. Come sono stati i giorni sul set? 

I giorni sul set della prima stagione son stati surreali perché abbiamo girato durante il lockdown del 2020, abbiamo avuto la fortuna di poter vedere Bari e Monopoli deserte e apprezzarne la bellezza architettonica. Le stagioni successive abbiamo invece scoperto il popolo pugliese e soprattutto Bari è esplosa in tutto il suo splendore.

Cosa le piace di Bari? 

Mi piacciono i baresi, mi piace correre sul lungomare, la muraglia dove vado spesso a fare gli aperitivi, le passeggiate a Bari Vecchia, i localini.

Com’è stato interpretare Lello Esposito? 

Molto divertente anche se sentivo la responsabilità di dover fare al meglio l’accento barese. Chicca che interpreta mia madre è una barese doc e io dovevo cercare di avvicinarmici il più possibile o quantomeno provarci. Totò Onnis, in questo, mi è stato di grande aiuto.

Cosa rivedi in te di questo personaggio? 

Onestamente poco e niente, siamo diametralmente opposti, però penso di essere buffo anche io a mia insaputa.

Facciamo un salto indietro. Quando hai iniziato a recitare? 

Avevo 16 anni e ho iniziato a recitare a scuola. Una compagnia teatrale teneva dei corsi di teatro nella scuola che frequentavo e così ho deciso di iniziare e non ho mai smesso.

Che ricordi hai delle prime esperienze a teatro? 

Una fifa tremenda ma anche una sensazione meravigliosa, il silenzio del pubblico mentre recitavo me lo ricordo come fosse ieri. Era uno spettacolo suo bombardamenti della seconda guerra mondiale, decisamente diverso da quello che faccio adesso.

Hai vissuto in città come Parigi, New York e Roma. Cosa ti hanno lasciato? 

Sono state tutte esperienze importantissime, di sicuro mi hanno aperto la mente e mi hanno dato la possibilità di confrontarmi con culture e persone totalmente diverse da me. E poi imparare una lingua amplia ulteriormente la possibilità di interagire con tantissime persone con le quali diversamente potresti solamente scambiare un sorriso. 

Come ti definiresti? 

Solare, testardo e penso simpatico.

Quale ruolo ti piacerebbe interpretare? 

Non ho idea, so che mi piace far ridere le persone, quindi sicuramente un ruolo divertente.

Con chi sogni di recitare? 

Con Meryl Streep. Se devo sognare, lo faccio in grande (ride,ndr).

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