VITTORIO POLITO - L’articolo 34 della “Carta dei diritti
fondamentali dell’Unione europea” recita: «Ogni individuo ha il
diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ottenere cure
mediche alle condizioni stabilite dalle legislazioni e prassi nazionali. Nella definizione e nell’attuazione di tutte le politiche ed attivitÃ
dell’Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute
umana.»
L’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana
dispone: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell'individuo e interesse della collettività , e garantisce cure gratuite
agli indigenti...». Il decreto legislativo 124 del 1998 prevede i tempi
massimi che le aziende sanitarie sono tenute a rispettare e la
possibilità di rimborso della spesa sanitaria nel caso in cui i tempi di
attesa sono tempi lunghi e indifferibili o nei casi in cui le
prenotazioni sono chiuse. Va anche chiarito che il medico del
S.S.N. deve anche precisare, tra l’altro, il quesito diagnostico e la
classe di priorità U (urgente, eseguibile entro 72 ore; B (breve),
eseguibile entro 10 giorni, D (differibile), prestazione eseguibile
entro 30 giorni se visita, 60 giorni se si tratta di accertamenti
diagnostici: P (programmata), prestazione da eseguirsi entro 180
giorni, ecc. Tutti i tempi previsti sono “regolarmente” disattesi dalla
maggior parte delle Regioni (Regione Puglia compresa), e dei loro
presidenti che non rispettano e fanno rispettare le leggi dello Stato.
Proprio una vergogna nazionale in cui nessuno si sogna di
prendere provvedimenti, mentre tanti di questi amministratori sono
accusati di corruzioni di vario genere, come informano le cronache
di questi giorni con ampie informazioni sugli scandali.
All’utente della sanità non spetta da parte degli uffici CUP un netto rifiuto “non c’è alcun rimborso”, nonostante la legge lo preveda. Senza dimenticare che alcuni funzionari della Aziende ospedaliere (direttore sanitario, direttore amministrativo, ecc.) percepiscono oltre stipendi da capogiro anche lauti “premi” che vengono loro elargiti, pagati dai cittadini, pur senza soddisfare le esigenze primarie della salute.
Pertanto, addio prevenzione per tumori e quant’altro da parte del Servizio Sanitario Nazionale e rivolgersi esclusivamente al proprio Santo protettore, considerato che leggi sono solo scritte sulla carta! Infine, una domanda mi sorge spontanea: gli amministratori regionali che hanno bisogno di prenotare visite ed esami si rivolgono ai CUP o agli amici?
All’utente della sanità non spetta da parte degli uffici CUP un netto rifiuto “non c’è alcun rimborso”, nonostante la legge lo preveda. Senza dimenticare che alcuni funzionari della Aziende ospedaliere (direttore sanitario, direttore amministrativo, ecc.) percepiscono oltre stipendi da capogiro anche lauti “premi” che vengono loro elargiti, pagati dai cittadini, pur senza soddisfare le esigenze primarie della salute.
Pertanto, addio prevenzione per tumori e quant’altro da parte del Servizio Sanitario Nazionale e rivolgersi esclusivamente al proprio Santo protettore, considerato che leggi sono solo scritte sulla carta! Infine, una domanda mi sorge spontanea: gli amministratori regionali che hanno bisogno di prenotare visite ed esami si rivolgono ai CUP o agli amici?