Liguria: Spinelli accusa Toti, il figlio si dissocia


GENOVA - Si dipana il fitto intreccio delle indagini sulla presunta corruzione che coinvolge l'imprenditore Aldo Spinelli nell'ambito degli affari in Liguria. Emergono i dettagli del suo interrogatorio di garanzia, nel quale ha puntato il dito contro il governatore Toti, accusandolo di averlo ingannato.

Durante l'interrogatorio, Spinelli avrebbe dichiarato di essere stato raggirato da Toti, negando le accuse di aver versato tangenti per ottenere favori e delibere. In particolare, avrebbe sostenuto di aver effettuato finanziamenti conformi alla legge, compresi quelli alla politica, citando anche un finanziamento alla Bonino di cui avrebbe persino ammesso di non conoscere personalmente.

Tuttavia, emerge un dissidio interno alla famiglia Spinelli. Il figlio Roberto, coinvolto anch'egli nelle indagini, avrebbe espresso il suo dissenso riguardo alla gestione imprenditoriale del padre, che avrebbe insistito nel versare soldi alla politica nonostante il parere contrario del figlio.

Spinelli avrebbe ribadito la sua innocenza, sottolineando di aver sempre agito nell'interesse del porto e della città. Il figlio Roberto, invece, sembra aver preso le distanze dalle azioni del padre, dichiarando che quest'ultimo avrebbe agito autonomamente.

Anche Arturo Angelo Testa, uno dei fratelli ex Forza Italia indagati per corruzione elettorale, ha espresso la sua difesa, affermando di aver svolto solo attività di campagna elettorale tramite la comunità riesina, e di non capire le accuse a suo carico.

Nel corso dell'inchiesta sono emersi nuovi fronti d'indagine, tra cui il settore della sanità privata, i laboratori convenzionati e le forniture di dispositivi di protezione durante l'epoca della pandemia. Si indaga anche sull'ipotesi di falsificazione dei dati sui contagi, con l'ex capo di Gabinetto Cozzani e Toti sotto accusa per aver fornito informazioni fuorvianti per ottenere più vaccini.

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