ROMA - “In considerazione della rilevanza dello scalo merci di Lecce Surbo, il Mit ha intenzione di aprire un tavolo di confronto con Rfi al fine di giungere in tempi rapidi al completamento della procedura prevista per il suo potenziamento. Ciò consentirà di realizzare un moderno centro logistico e di favorire il potenziamento del trasporto delle merci su ferro, in linea con gli obiettivi strategici di rilancio del tessuto produttivo e logistico del Sud Italia”. Lo ha detto, rispondendo al question time in Commissione Trasporti alla Camera, il Sottosegretario di Stato al Mit Tullio Ferrante.
“L’impianto ha una superficie complessiva di 85mila mq ed è dotato di binari di lunghezza fino a 425 metri. Per il suo potenziamento, Rfi - ha aggiunto il Sottosegretario - ha comunicato che sono attualmente in corso di definizione gli input progettuali, che verranno successivamente approfonditi nell’ambito del Documento di fattibilità delle alternative la cui consegna è prevista entro il primo semestre del 2025. Tale documento consentirà di determinare la fattibilità, i costi ed i tempi per l’attuazione degli interventi di potenziamento ed è propedeutico alla prima fase di progettazione che determinerà compiutamente il costo a vita intera dell’intervento. Gli interventi di potenziamento prevedono diversi scenari di sviluppo, a partire da una configurazione funzionale – che non prevede espropri – caratterizzata da un fascio di cinque binari con lunghezza fino a 425 metri, la sistemazione del piazzale e il ripristino dei fabbricati, fino ad una eventuale configurazione con binari di 750 metri. All’interno degli interventi del Contratto di Programma 2022-2026, inoltre, si prevede che nella stazione di Lecce sarà attivato un nuovo apparato di gestione della circolazione che sarà inserito nell’Apparato Centrale a Calcolatori Multistazione Brindisi-Lecce. Tale nuovo apparato gestirà anche l’attuale binario indipendente Lecce - Surbo come binario di collegamento tra Lecce e il Deposito di Trenitalia di Surbo Scalo. In questa prospettiva, i progetti di potenziamento tecnologico della linea Bari – Lecce che Rfi prevede di concludere nel 2025 sono propedeutici alla realizzazione degli investimenti sullo scalo merci di Surbo, il cui effettivo dimensionamento progettuale deriverà - ha concluso Ferrante - dalle risultanze del documento di fattibilità delle alternative progettuali
“L’impianto ha una superficie complessiva di 85mila mq ed è dotato di binari di lunghezza fino a 425 metri. Per il suo potenziamento, Rfi - ha aggiunto il Sottosegretario - ha comunicato che sono attualmente in corso di definizione gli input progettuali, che verranno successivamente approfonditi nell’ambito del Documento di fattibilità delle alternative la cui consegna è prevista entro il primo semestre del 2025. Tale documento consentirà di determinare la fattibilità, i costi ed i tempi per l’attuazione degli interventi di potenziamento ed è propedeutico alla prima fase di progettazione che determinerà compiutamente il costo a vita intera dell’intervento. Gli interventi di potenziamento prevedono diversi scenari di sviluppo, a partire da una configurazione funzionale – che non prevede espropri – caratterizzata da un fascio di cinque binari con lunghezza fino a 425 metri, la sistemazione del piazzale e il ripristino dei fabbricati, fino ad una eventuale configurazione con binari di 750 metri. All’interno degli interventi del Contratto di Programma 2022-2026, inoltre, si prevede che nella stazione di Lecce sarà attivato un nuovo apparato di gestione della circolazione che sarà inserito nell’Apparato Centrale a Calcolatori Multistazione Brindisi-Lecce. Tale nuovo apparato gestirà anche l’attuale binario indipendente Lecce - Surbo come binario di collegamento tra Lecce e il Deposito di Trenitalia di Surbo Scalo. In questa prospettiva, i progetti di potenziamento tecnologico della linea Bari – Lecce che Rfi prevede di concludere nel 2025 sono propedeutici alla realizzazione degli investimenti sullo scalo merci di Surbo, il cui effettivo dimensionamento progettuale deriverà - ha concluso Ferrante - dalle risultanze del documento di fattibilità delle alternative progettuali