Scandalo di corruzione in Liguria: arrestato il presidente della Regione Toti e altri politici
GENOVA - Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è stato posto agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia genovese e della Guardia di Finanza. L'accusa principale è quella di corruzione. La misura cautelare ha coinvolto anche altri politici, manager e imprenditori di rilievo.
Tra gli arrestati figura Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, insieme all'imprenditore del porto Aldo Spinelli. Le perquisizioni sono state numerose e ancora in corso. Secondo quanto trapelato, l'inchiesta della Procura ligure è legata alle elezioni regionali del 2020.
Nel dettaglio, l'ordinanza della Procura della Repubblica di Genova ha coinvolto diverse personalità di spicco, tra cui Giovanni Toti, Paolo Emilio Signorini, Aldo e Roberto Spinelli, Mauro Vianello, Francesco Moncada (consigliere di amministrazione di Esselunga) e Matteo Cozzani (capo di gabinetto del presidente della Regione). Altri destinatari dell'ordinanza sono Arturo Angelo Testa, Italo Maurizio Testa e Venanzio Maurici.
Paolo Emilio Signorini è stato destinatario della custodia cautelare in carcere, mentre per Giovanni Toti sono stati disposti gli arresti domiciliari. Le accuse riguardano corruzione per l'esercizio della funzione e atti contrari ai doveri d'ufficio.
Ad Aldo Spinelli è contestata la corruzione nei confronti di Signorini e Toti, mentre per Roberto Spinelli è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale. Stessa misura per Mauro Vianello e Francesco Moncada, accusati di corruzione.
Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, è agli arresti domiciliari per corruzione elettorale, con l'aggravante dell'ipotesi di agevolazione dell'associazione mafiosa Cosa Nostra, in particolare del clan Cammarata del Mandamento di Riesi con interessi a Genova.
Arturo Angelo Testa, Italo Maurizio Testa e Venanzio Maurici sono stati destinatari di misure cautelari relative a corruzione elettorale aggravata.
L'inchiesta ha scosso la politica e l'imprenditoria della Liguria, sollevando interrogativi sulla correttezza e l'integrità del sistema politico regionale.