TARANTO - Le autorità hanno sgominato un'associazione criminale che operava nel litorale jonico, dedicandosi alla cattura e lavorazione illegale delle oloturie, conosciute anche come cetrioli di mare. L'attività illecita, scoperta dai militari del reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Taranto, ha portato all'arresto di 21 persone, di cui 9 sono finite in carcere e 12 ai domiciliari. Le accuse spaziano dall'associazione per delinquere al disastro ambientale.
Le oloturie, specie di echinodermi, sono cruciali per l'equilibrio dell'ecosistema marino e della sua biodiversità. Nonostante sia vietata la loro pesca, l'organizzazione clandestina le catturava per poi lavorarle e esportarle in Italia e all'estero. Le indagini, avviate nel 2021, hanno portato al sequestro di oltre cinque tonnellate di echinodermi, nonché di locali adibiti illegalmente alla lavorazione delle oloturie.
Nel corso delle operazioni, è stato arrestato un cittadino cinese di 50 anni, responsabile della gestione di un laboratorio non autorizzato, dotato di attrezzature per la lavorazione e l'essiccazione delle oloturie. L'organizzazione utilizzava autotrasportatori stranieri per la spedizione del prodotto ancora vivo in Grecia e Turchia, e si avvaleva anche di operatori logistici ignari per le spedizioni nazionali ed estere del prodotto lavorato.
I cetrioli di mare sono particolarmente ricercati in Cina, dove il loro valore può raggiungere cifre notevoli, partendo da 700 euro fino a 3.000 euro per chilogrammo. L'operazione delle forze dell'ordine ha permesso di contrastare un'attività criminale che minacciava seriamente l'equilibrio dell'ambiente marino e la sua biodiversità.