Vincenzo Lamanna tra libri e sociale: 'Con la clownterapia dono un sorriso ai bambini'


“La crisalide di Pripyat” è il nuovo romanzo dello scrittore pugliese, Vincenzo Lamanna edito da Jolly Roger Tutto parte da Cisternino. Undicimila anime che vivono secondo i ritmi antichi della campagna brindisina, immersa tra fichi e olivi secolari che condividono lo spazio con tradizioni ancora più antiche. Un luogo ideale per chi abbia intenzione di trascorrere qualche giorno di vacanza alla ricerca di sé stesso e del proprio scopo nella vita. Ma per Luca l’avventura si rivelerà ben più complessa. 

Vincenzo Lamanna, dopo la fine degli studi, è diventato fotografo freelance ed è un cittadino del mondo, pronto a tenere traccia dei suoi spostamenti grazie a una Leica e a un taccuino che porta sempre con sé. “Come in ogni cosa che faccio c’è tanto di me. Ci sono i sogni, le emozioni, i silenzi, le paure, gli abbracci ma soprattutto c’è il cuore. 

Un racconto che parte dalla sua Puglia. Quando ha iniziato a scriverlo? 

La crisalide dei a Pripyat è nata due anni fa, la storia nasce prima  nel cuore e poi nella testa e infine si trasforma in parole da raccontare e scrivere. Parole che spero trasmettono le stesse emozioni che ho provato mentre cercavo le parole giuste per raccontare la mia Puglia 

Luca, il protagonista della storia, attraverserà un momento difficile ma, allo stesso tempo, lo porterà a riscoprirsi. Alle volte, i momenti di sofferenza, ci portano a migliorare la nostra vita? 

È dalle sconfitte, dalle cadute, dalle delusioni che ognuno dovrebbe cercare la forza per ricostruire e ripartire nel miglior modo possibile.  Ci hanno regalato una vita e dovremmo cercare di viverla sempre al massimo.

Cosa rappresenta per lei la Puglia? 

La Puglia è la mia terra, li dove mi sono formato, li dove sono cresciuto per strada. E' una terra che mi ha regalato albe e tramonti indimenticabili.  Ogni volta che lascio la mia terra porto con me i suoi profumi.  Quello di salsedine e erba secca, di terra bruciata dal sole, di oleandri, di fichi smaturati al sole, di caffè pronto alle 6 del mattino, di pane appena sfornato, di bucato steso al sole. 

 E’ impegnato molto nel sociale. Che emozione prova nel rendere felici i bambini? 

Un giorno di 7 anni fa decisi che era arrivata l’ora di fare qualcosa, qualcosa per non far passare il tempo come una semplice attesa. Insomma, senza tanti giri di parole, in pochi mesi mi ritrovai con quell’affare addosso che avrebbe cambiato la mia vita: un naso rosso. Da quel giorno tutto è cambiato La clownterapia ti prende l’anima, ti stritola il cuore: non è andare in ospedale, non è sfidare la malattia, non è una risata. E' la gioia di donare, tirare fuori da dentro quello che si ha pur di strappare un sorriso o un attimo di spensieratezza ad un bambino o un genitore.