Approvata la legge sull'autonomia differenziata: reazioni contrastanti tra soddisfazione e critiche
ROMA – Dopo una lunga maratona notturna alla Camera, questa mattina è stato approvato il disegno di legge sull’Autonomia Differenziata con 172 voti favorevoli, 99 contrari e un astenuto. L'Aula di Montecitorio ha licenziato definitivamente il provvedimento, suscitando numerose reazioni nel mondo politico e nella società civile.
Le critiche dal Sud e il Referendum del PD
Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso il suo disappunto per la nuova legge, così come Vito Bardi, governatore della Basilicata e membro di Forza Italia, che ha sollevato forti dubbi. Vincenzo De Luca, presidente della Campania, ha dichiarato che "l'Italia non è più giusta e forte, ma a rischio", sottolineando le potenziali disuguaglianze create dalla legge.
Il Partito Democratico ha annunciato l'intenzione di avviare una raccolta firme per proporre un referendum contro la legge, definendola "spacca-Italia". Il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha auspicato che l’autonomia “non crei ulteriori squilibri” e sia attuata in modo da non creare altre differenziazioni.
La soddisfazione della Lega
Il ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli, ha manifestato grande emozione per l'approvazione, definendola "il coronamento di anni di battaglie politiche della Lega". Luca Zaia, presidente del Veneto, ha celebrato la giornata come "storica", mentre Matteo Salvini, segretario della Lega, ha dichiarato che l'autonomia renderà l'Italia "più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi per tutti i cittadini".
Meloni: “Con l'Autonomia basta Assistenzialismo al Sud”
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato su X (precedentemente Twitter) che la legge rappresenta un passo avanti per "superare le differenze tra i diversi territori della nazione" e garantire pari livelli di prestazioni in tutto il Paese. Ha aggiunto che l'autonomia è "l'esatto contrario delle logiche del passato incentrate su politiche meramente assistenziali, soprattutto nel Mezzogiorno".
Le richieste della Lombardia
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha accolto con entusiasmo l'approvazione della legge, ricordando che sette anni fa i lombardi avevano espresso chiaramente, tramite un referendum, la volontà di ottenere maggiore autonomia. Fontana ha dichiarato che la Lombardia è pronta a inviare le richieste al governo, in particolare per le materie di sanità e ambiente.
Le critiche dal Sud e il Referendum del PD
Il presidente della Calabria, Roberto Occhiuto, ha espresso il suo disappunto per la nuova legge, così come Vito Bardi, governatore della Basilicata e membro di Forza Italia, che ha sollevato forti dubbi. Vincenzo De Luca, presidente della Campania, ha dichiarato che "l'Italia non è più giusta e forte, ma a rischio", sottolineando le potenziali disuguaglianze create dalla legge.
Il Partito Democratico ha annunciato l'intenzione di avviare una raccolta firme per proporre un referendum contro la legge, definendola "spacca-Italia". Il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha auspicato che l’autonomia “non crei ulteriori squilibri” e sia attuata in modo da non creare altre differenziazioni.
La soddisfazione della Lega
Il ministro delle Autonomie, Roberto Calderoli, ha manifestato grande emozione per l'approvazione, definendola "il coronamento di anni di battaglie politiche della Lega". Luca Zaia, presidente del Veneto, ha celebrato la giornata come "storica", mentre Matteo Salvini, segretario della Lega, ha dichiarato che l'autonomia renderà l'Italia "più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi per tutti i cittadini".
Meloni: “Con l'Autonomia basta Assistenzialismo al Sud”
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato su X (precedentemente Twitter) che la legge rappresenta un passo avanti per "superare le differenze tra i diversi territori della nazione" e garantire pari livelli di prestazioni in tutto il Paese. Ha aggiunto che l'autonomia è "l'esatto contrario delle logiche del passato incentrate su politiche meramente assistenziali, soprattutto nel Mezzogiorno".
Le richieste della Lombardia
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, ha accolto con entusiasmo l'approvazione della legge, ricordando che sette anni fa i lombardi avevano espresso chiaramente, tramite un referendum, la volontà di ottenere maggiore autonomia. Fontana ha dichiarato che la Lombardia è pronta a inviare le richieste al governo, in particolare per le materie di sanità e ambiente.