Attacchi a Gaza: almeno 17 morti nel campo profughi di Nuseirat
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Almeno 17 persone sono morte nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, dopo una notte di pesanti bombardamenti israeliani. La notizia è stata riferita da Al Jazeera, che ha citato fonti dei media locali, tra cui Radio Ham. Inizialmente, si parlava di 7 morti a seguito di un attacco contro un'abitazione, ma successivamente è stata confermata l'uccisione di altre persone in un secondo attacco.
Negoziati bloccati senza la roadmap di Biden
Non ci saranno ulteriori negoziati se non quelli incentrati sulla roadmap rilanciata dal presidente statunitense Joe Biden. Lo ha dichiarato un alto funzionario israeliano del gruppo negoziale, citato da Ynet. Questo rappresenta un chiaro segnale di stallo nelle trattative, con Israele che mantiene una posizione ferma sulla proposta avanzata dagli Stati Uniti.
Proteste a Gerusalemme: nove arresti
Nove persone sono state arrestate a Gerusalemme durante una protesta contro il governo israeliano. La CNN riporta che gli scontri sono avvenuti tra manifestanti e polizia in Azza Street. Alcuni degli arrestati sono accusati di aver attaccato gli agenti, mentre almeno quattro persone avrebbero tentato di appiccare incendi. La manifestazione anti-governativa è stata segnata da tensioni e scontri violenti.
Netanyahu annuncia lo scioglimento del gabinetto di guerra
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra. La decisione è stata comunicata ai ministri durante la riunione del Gabinetto di sicurezza politico, in seguito alle dimissioni di Benny Gantz e Gadi Eisenkot dal gabinetto di guerra. Secondo quanto riferito dai media, Netanyahu continuerà a tenere riunioni limitate a scopo di "consultazione", segnalando un cambiamento nella gestione delle operazioni di sicurezza.
Conclusioni
La situazione a Gaza e in Israele rimane estremamente tesa, con continui attacchi e scontri che alimentano un clima di incertezza e violenza. Mentre i bombardamenti su Gaza causano vittime civili, le proteste a Gerusalemme evidenziano un crescente malcontento interno. La posizione di Netanyahu e le dinamiche politiche interne al governo israeliano aggiungono ulteriori complicazioni a un contesto già complesso.