LECCE - In un clima di emergenza sanitaria caratterizzato da liste d'attesa interminabili, pronto soccorso sovraffollati e pazienti costretti a cercare cure fuori regione, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è stato al centro di un grave episodio denunciato da Adriana Poli Bortone, candidata sindaca a Lecce.
Poli Bortone ha accusato Emiliano di aver violato il silenzio elettorale convocando i vertici delle ASL non per affrontare l'emergenza sanitaria, ma per fare campagna elettorale e dare indicazioni di voto. "Il presidente, che ha tenuto per sé la delega alla sanità evidentemente per utilizzarla impropriamente, ha commesso un atto gravissimo," ha dichiarato Poli Bortone. "In un giorno di silenzio elettorale ha deciso di usare il suo potere per fare campagna elettorale nel 'feudo' di Lecce, anziché fare il punto sull'emergenza sanitaria."
L'accusa ha scatenato una reazione immediata, con tutti i movimenti e i partiti del centrodestra uniti che hanno scritto al prefetto di Lecce per denunciare l'episodio. "Questi comportamenti sono inammissibili, ancor più se messi in atto dall'istituzione massima della regione Puglia e oltretutto da un uomo di legge," ha continuato Poli Bortone, sottolineando come Emiliano avrebbe potuto condurre la sua campagna elettorale in modo trasparente, "mettendoci la faccia su un palco, non sottobanco."
La denuncia arriva in un momento critico per la sanità pugliese, con problemi strutturali e organizzativi che mettono a dura prova il sistema. La scelta di Emiliano di mantenere per sé la delega alla sanità è stata oggetto di critiche costanti, e questo episodio non fa che esacerbare le tensioni politiche e sociali nella regione.
La Prefettura di Lecce non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito, ma l'episodio ha sicuramente acceso i riflettori su una campagna elettorale già tesa e su una situazione sanitaria in cui i cittadini pugliesi continuano a soffrire per carenze e inefficienze del sistema.
Poli Bortone ha accusato Emiliano di aver violato il silenzio elettorale convocando i vertici delle ASL non per affrontare l'emergenza sanitaria, ma per fare campagna elettorale e dare indicazioni di voto. "Il presidente, che ha tenuto per sé la delega alla sanità evidentemente per utilizzarla impropriamente, ha commesso un atto gravissimo," ha dichiarato Poli Bortone. "In un giorno di silenzio elettorale ha deciso di usare il suo potere per fare campagna elettorale nel 'feudo' di Lecce, anziché fare il punto sull'emergenza sanitaria."
L'accusa ha scatenato una reazione immediata, con tutti i movimenti e i partiti del centrodestra uniti che hanno scritto al prefetto di Lecce per denunciare l'episodio. "Questi comportamenti sono inammissibili, ancor più se messi in atto dall'istituzione massima della regione Puglia e oltretutto da un uomo di legge," ha continuato Poli Bortone, sottolineando come Emiliano avrebbe potuto condurre la sua campagna elettorale in modo trasparente, "mettendoci la faccia su un palco, non sottobanco."
La denuncia arriva in un momento critico per la sanità pugliese, con problemi strutturali e organizzativi che mettono a dura prova il sistema. La scelta di Emiliano di mantenere per sé la delega alla sanità è stata oggetto di critiche costanti, e questo episodio non fa che esacerbare le tensioni politiche e sociali nella regione.
La Prefettura di Lecce non ha ancora rilasciato dichiarazioni in merito, ma l'episodio ha sicuramente acceso i riflettori su una campagna elettorale già tesa e su una situazione sanitaria in cui i cittadini pugliesi continuano a soffrire per carenze e inefficienze del sistema.