Bari: rilasciato il boss Donato Laraspata


BARI - Donato Laraspata, uno dei più noti boss della criminalità barese, è tornato in libertà dopo circa 25 anni di detenzione. Il suo arresto, avvenuto il 2 ottobre 1999, rappresentò un punto di svolta significativo nella lotta contro il crimine organizzato a Bari.

Gli anni '90 e l'ascesa del Clan Laraspata

Negli anni '90, il clan Laraspata, guidato dai fratelli Donato, soprannominato "U'nonn", Tommaso, detto "U professor", e Raffaele, conosciuto come Feluccio, emerse nel panorama criminale cittadino. Il clan sfruttò le dure condanne inflitte alla malavita della città vecchia durante il maxi processo ai clan, consolidando il proprio potere in un periodo di grande turbolenza.

La faida e il predominio criminale

Il clan Laraspata scatenò una sanguinosa faida contro i Capriati a Barivecchia e contro i Biancoli nel quartiere Libertà, reclutando batterie di killer minorenni. Il loro predominio si estese rapidamente grazie al controllo del contrabbando di sigarette e del traffico di droga, sostenuto da una rete di affiliati in Montenegro. Questa influenza internazionale permise al clan di prosperare anche quando le indagini della Procura di Bari nel 1997 portarono all'arresto di gran parte dei clan baresi.

Il rifugio in Montenegro e l'arresto di Donato Laraspata

Con l'intensificarsi delle operazioni di polizia, i vertici del clan Laraspata si rifugiarono in Montenegro. Tuttavia, la latitanza di Donato Laraspata terminò il 2 ottobre 1999, quando fu arrestato, segnando l'inizio della fine per il clan.

Il ritorno alla libertà

Oggi, a distanza di quasi un quarto di secolo, Donato Laraspata torna in libertà. Il suo rilascio segna la fine di un capitolo oscuro della storia criminale di Bari, ma solleva anche interrogativi sul futuro dell'ordine pubblico e sulla possibilità di resurrezioni criminali.

Conclusioni

Il rilascio di Donato Laraspata rappresenta non solo un evento significativo per la giustizia e la sicurezza di Bari, ma anche un momento di riflessione sulla lotta continua contro il crimine organizzato. Le autorità locali e nazionali dovranno rimanere vigili per prevenire qualsiasi tentativo di ricostituire le vecchie strutture criminali e garantire la sicurezza della comunità.

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