In un posto non troppo lontano nel mondo c'è chi sta rischiando la vita per avere cantato contro un regime che sotterra il libero pensiero e schiaccia le persone che provano a opporsi.
In Iran proprio ora il nostro collega musicista Toomaj Salehi è imprigionato, torturato e condannato a morte.
Abbiamo scritto una canzone che prova a raccontare quanto la musica possa fare più rumore della violenza e sul palco dell’Oltre festival di Bologna abbiamo lanciato un appello per Toomaj Salehi insieme ad Ashkan Kathibi e Sadaf Baghbani, attivisti e artisti iraniani che sono fuggiti dalla persecuzione della Repubblica Islamica.
Il 21 giugno è la Festa della Musica, una giornata a cui teniamo molto e per la quale noi Eugenio in Via Di Gioia siamo sempre scesi in strada a suonare, un evento che - oggi più che mai - va riempito di senso. E noi vorremmo dedicarlo a Toomaj Salehi.
Invitiamo il 21 giugno artisti, addetti ai lavori e pubblico a dedicare sui social e per le strade la Giornata della Musica a Toomaj con una canzone, una performance, una riflessione o qualsiasi contenuto per sostenere la libera espressione che la musica ha sempre rappresentato e che purtroppo in alcune parti del mondo è ancora un miraggio lontano, sperando che il rumore mediatico che il nostro mondo può generare possa incidere sulla condizione di Toomaj e dare speranza a tutte le vittime di repressione, censura e violenza in Iran e nel mondo. Il nostro privilegio è avere una voce, contro chi la toglie e per chi l’ha persa.